Daniela Malpeli di San Marino Oggi: Socialisti: da Nps lo stop all’esecutivo “Il Psd chiarisca le posizioni interne” / Augusto Casali “Non possiamo sederci al tavolo con chi ha espresso pubblicamente opinioni contrarie al progetto”
Una strada tormentata quella della rinascita del Partito socialista a San Marino, che subisce un nuovo arresto. A decretarlo, il Nuovo partito socialista, promotore del progetto, che prende posizione all’indomani del sì unanime espresso dal Partito dei socialisti e democratici. Un sì che, però, non convince Augusto Casali e i suoi. Il Psd “ha deciso di non decidere – commenta il leader di Nps -, la loro posizione non è chiara, mentre la chiarezza è il requisito fondamentale per aderire al nostro progetto”. Così, per il momento, il rapporto con il partito di via Ordelaffi sull’argomento della riunificazione socialista è “congelato”, almeno “finchè non avranno fatto chiarezza”. Da Nps invece, che lunedì sera ha riunito i propri organismi, una presa di posizione inequivocabile: del progetto non può far parte chi, all’interno del Psd, è contrario. Non tanto chi ha votato no o si è astenuto, spiega Casali che non vuole mettere il dito nelle votazioni altrui, bensì chi “ha assunto posizioni pubbliche contrarie al progetto”. E non le manda a dire il leader di Nps che, quotidiani alla mano, snocciola le prese di posizione di quanti nei mesi scorsi si sono detti dubbiosi, se non del tutto contrari: Antonio Carattoni, Mauro Chiaruzzi, Lazzaro Rossini, Fausta Morganti. “Per noi è impossibile – continua Casali -, e sarebbe anche ridicolo mettersi al tavolo per la creazione del Partito socialista con queste persone. Alcune delle quali – aggiunge – sono anche state designate per fare parte della delegazione per le trattative”. Ma quel tavolo al momento sembra destinato a non aprirsi, o comunque, chiarisce ancora Casali, non vedrà la presenza di Nps e Psd contemporaneamente. Nel Partito dei socialisti e democratici “regna la confusione” e, aggiunge, “la componente socialista in questa fase è stata impalpabile”. E non lesina accuse al partito d’opposizione che, seguendo la “linea a doppio binario” sarebbe responsabile della “stagnazione del progetto che è ormai fermo da sei mesi”.
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