Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Operazione “Titano”, dagli atti si evince un problema di sistema che non protegge se stesso e copre Fincapital / Il clan che minacciava il commissario non temeva né banca centrale, né il tribunale, né le forze dell’ordine
Istituzioni sammarinesi incapaci di tutelare le persone che esse stesse nominano per garantire la correttezza e la legalità.
La spregiudicatezza del “sodalizio criminale”, come lo definiscono gli inquirenti, che emerge dall’ordinanza del Gip Isabella Iaselli sull’“Operazione Titano”, è inquietante. Fa paura e deve fare prendere le dovute contromisure al di là delle facili affermazioni sulla collaborazione prestata o sulle leggi approvate. Il fatto che emerge chiaramente dal provvedimento, e attesta tutto il lavorìo, le minacce, i sotterfugi messi in campo dal gruppo per sottrarre a Fincapital utilità in pieno regime di commissariamento, testimonia come gli indagati non fossero per nulla intimoriti né dalle autorità di vigilanza e da Banca centrale, né dal tribunale, né dalle forze dell’ordine. La dicono lunga le minacce e le pressioni indirizzate all’ex commissario Vicari delle quali si parla nell’ordinanza in più di un passaggio e quelle “riportate” all’interessato – non contenute nel provvedimento del Gip ma probabilmente presenti nella documentazione probatoria – il cui tenore poteva lasciare ben poco tranquilli: “Ti vogliono fare sciogliere nell’acido”. (…)
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