Antonella Zaghini di La Voce di Romagna San Marino: Agostinelli e Bacciocchi ai ferri corti / Il primo prova a rivolgersi al notaio
Belluzzi che però prende tempo e alla fine non accetta l’incarico.
(…) Scorrendo le oltre trecento pagine
dell’ordinanza di custodia
cautelare dell’operazione Titano
spunta, in veste di professionista,
un consigliere della Repubblica.
Si tratta del notaio Andrea
Belluzzi. L’episodio è uno solo,
ma il nome del professionista
viene ripetuto nelle carte degli
inquirenti partenopei dieci volte.
E’ il momento in cui Francesco
Agostinelli rompe i rapporti
con Livio Bacciocchi. E quest’ultimo,
in una telefonata con Riccardo
Agostini, minaccia di volere
fare un resoconto di tutta la
storia e di portarlo in tribunale.
Nel dicembre 2010, Agostinelli
ha saputo attraverso Paolo De
Biagi che Bacciocchi avrebbe
ceduto la Fincapital “ad un
gruppo di Teramo” e non la
prende bene. Anzi per niente. A
prendere l’appuntamento con
Belluzzi è Michel Burgagni che
lo chiama e gli dice di attenderlo
perché “gli porta dei clienti”.
Stando alle intercettazioni, obiettivo
di Agostinelli era farsi
intestare – per l’opera svolta in
favore di Bacciocchi – una macchina
e un appartamento. L’idea
era appunto di rivolgersi al professionista,
anche lui con studio
a Dogana, per perfezionare il
passaggio dei beni.
“Ho visto Agostinelli
una sola volta nella
mia vita – spiega Belluzzi -. Me
lo ricordo bene perché è arrivato
nel mio studio tardi. Mi è stato
presentato da un imprenditore
sammarinese, del quale mi
riservo di non fare il nome. Questo
imprenditore mi aveva chiesto
se potevo vedere una persona
che aveva bisogno di un avvocato.
Considerato che è il mio
lavoro non mi sono posto problemi.
Quando l’ho incontrato
voleva intentare un’azione contro
Livio Bacciocchi, mi ha raccontato
cose che francamente
non stavano né in cielo né in
terra. Per cui mi sono riservato
un giorno per decidere. Alla fine
non ho accettato il mandato”. (…)
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