La Repubblica di San Marino si è dotata di un nuovo Codice Ambientale, grazie all’atto normativo che andrà a modificare e aggiornare in numerosi articoli il decreto delegato n. 44 del 27 aprile 2012.
“Un lavoro coordinato tra più segreterie di Stato, in particolare tra Territorio e Ambiente e Interni, partito a marzo 2020 e che si è avvalso del contributo, nelle sue parti tecniche e amministrative, del capo della Protezione Civile, dei funzionari del dipartimento Prevenzione, Aass e Avvocatura dello Stato”, spiega in un comunicato la segreteria di Stato per il Territorio e l’Ambiente.
Gli obiettivi che saranno raggiunti con il nuovo testo normativo riguarderanno, in particolare, “l’aumento delle responsabilità per i produttori e per le aziende sammarinesi che gestiscono i rifiuti, introducendo strumenti volti a garantire maggiori tutele e garanzie nei confronti dello Stato in caso di fallimento delle ditte stesse, rilascio delle licenze e revoca in caso di mancato rispetto delle normative; la disciplina e i regolamenti da seguire in caso di bonifica dei siti contaminatiaumento delle sanzioni, riguardanti sia l’abbandono di rifiuti semplici che pericolosi; un generale aggiornamento e adeguamento delle norme alle più recenti direttive europee nel settore”.
Il segretario di Stato per il Territorio e l’Ambiente, Stefano Canti, afferma: “Una Repubblica più attenta all’ambiente e al preservare le specificità del suo territorio naturale è possibile. Questo decreto è una buona base di partenza delle politiche che questo esecutivo intende mettere in atto e promuovere nei prossimi anni. La gestione dei rifiuti deve diventare responsabilità comune, anche del tessuto aziendale che compone il territorio. Lo dobbiamo alle generazioni future”.
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