OSLA, Organizzazione Sammarinese degli Imprenditori, invita a ripensare seriamente la politica dei redditi, in base alle reali esigenze e peculiarità della Repubblica di San Marino.
Allora perché rivendicare proprio in questo momento di difficoltà la
stabilizzazione dei precari ai quali nessuno intende revocare
l’incarico; perché lamentarsi sul carico fiscale dei lavoratori
dipendenti che è invece il più basso di tutto il mondo? Ci si dimentica
di dire che una retribuzione mensile di 2.200€, che non sono proprio
pochissimi, di un lavoratore senza carico di famiglia, paga solo 62,64€
di IGR. Perché non dire che l’omologo italiano, che forse non vedrà mai
2.200€, sul medesimo importo si vede sottrarre almeno 10 volte di più?
Perché rivendicare equità fiscale che porterebbe solamente ad una enorme
riduzione del carico per liberi professionisti, artigiani e
commercianti che andrebbero livellati, secondo giustizia, equità e
rispetto della carta dei diritti, ai lavoratori dipendenti? Perché
invece di fare rissose manifestazioni, scioperi, lancio di uova,
aggressioni, minacce e vandalismo, non ci si siede ad un tavolo con chi
ci sta e non si incomincia a delineare una nuova politica dei redditi
basata sul principio che a San Marino non ci possono essere poveri
perché si è tali quando non si ha lavoro e non si ha casa; dove definire
un tetto massimo ai contributi sociali evitando di finanziare
l’assenteismo, la mobilità e la CIG a vantaggio dello sviluppo ed il
lavoro per tutti; dove viene assicurato il diritto al risparmio, il
diritto allo studio, al tempo libero ed alla cultura; dove la casa
ritorni ad essere un diritto veramente fruibile e non il salvadanaio dei
veri speculatori del territorio, dei mutui, degli interessi bancari.
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