San Marino. Paquale Valentini, Segretario Finanze su Banca Centrale

San Marino. Paquale Valentini, Segretario Finanze su Banca Centrale

COMUNICATO STAMPA
E’ sconcertante, ma per certi versi illuminante, che si debba assistere ancora ad una campagna di illazioni e di falsità, come quella messa in atto nei confronti di BC, anche dopo che per un’intera giornata in Commissione Finanze, in seduta pubblica, i dirigenti di BC abbiano risposto in modo puntuale ed esauriente alle richieste di chiarimento sulla situazione del sistema bancario e sull’operatività stessa di BC e che il confronto si sia concluso con un Odg approvato a maggioranza ma, dalle dichiarazioni rese, condiviso in larga parte anche dalle forze di opposizione!
Perché questa campagna sia al contempo sconcertante e illuminante lo dice l’esame dei fatti e delle argomentazioni portate dai promotori a sostegno della campagna stessa.
In particolare il riferimento viene rivolto al contenuto dell’interrogazione presentata dal Sen. Lannutti  il 13 marzo 2012 (guarda caso il giorno prima dell’audizione di BC in Commissione!).
Proprio dall’analisi di questa interrogazione possono nascere quelle considerazioni e quegli interrogativi che ho definito sconcertanti e illuminanti.
1.    Si parla innanzitutto della vicenda Delta-Cassa di Risparmio e si insinua di poteri occulti, di politici sammarinesi  mediatori nonché di Commissari di Banca d’Italia che avrebbero approfittato della situazione per favorire colleghi professionisti.
Chi era alla guida di BC in quel momento? Che influenza e quali responsabilità può aver avuto su questa vicenda l’attuale Dirigenza?
2.    Il riferimento va poi a Finprojet e a Banca Commerciale e agli intrecci fra Tavano, Di Lernia e Bruscoli.
Qual è l’azione svolta da BC sotto la guida degli attuali vertici su queste vicende?
–    liquidazione coatta di Finprojet;
–    amministrazione straordinaria di BCS;
–    esposti alla Magistratura e all’Aif per azioni di riciclaggio e gravi violazioni amministrative.
Si può definire questo tipo di azioni come il tentativo di favorire “pratiche opache di evasione ed elusione fiscale nei confronti dell’Italia”?
In quali fatti è ravvisabile un conflitto fra vigilati e vigilanti e soprattutto un rallentamento   dell’azione di vigilanza di BC?
3.    Allora, non sono proprio gli  esposti di quest’ultimo periodo e l’enfasi con cui alcuni ambienti, politici e non, li hanno posti all’attenzione dell’opinione pubblica,  i  fattori  di un’azione tesa a contrastare l’azione di vigilanza di BC?
Non sarebbe allora più logico e ragionevole domandarsi quali siano i legami fra chi sta organizzando e sostenendo questa indegna campagna denigratoria e gli istituti bancari e finanziari oggetto di inchiesta?
Sono convinto anch’io che l’azione di vigilanza non sia sufficiente da sola a fornire nuovi fattori di sviluppo al sistema bancario,  ma sono altrettanto convinto che tale attività, soprattutto se preventiva, sia necessaria per progettare qualsiasi realistica prospettiva futura e per superare quelle criticità che hanno intaccato la fiducia nella solidità del sistema stesso. Ciò che tutti i Sammarinesi devono dunque temere non è quella che impropriamente viene definita “bonifica” del sistema,  quanto piuttosto l’azione di coloro che,  preoccupati di difendere  interessi che poco hanno a che vedere con il bene reale del Paese, magari invocando il buon nome di San Marino, cercano di distogliere l’attenzione dall’esigenza prioritaria di questo tempo:  completare quella trasformazione profonda del nostro sistema economico e sociale che andrebbe da tutti sostenuta con maggior consapevolezza e determinazione.
                        Pasquale Valentini

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