Prenderà il via da fine agosto lo studio genetico sul Covid-19 e relativo alla realtà della Repubblica di San Marino.
Lo annuncia l’Istituto per la sicurezza sociale in una nota.
Si tratta di “una ricerca scientifica che si pone l’obiettivo di identificare i fattori genetici che possono influenzare l’infezione da nuovo coronavirus, il Sars CoV-2, responsabile della malattia Covid-19“.
Lo studio, della durata di circa due anni, “è rivolto alle persone maggiorenni che sono state sottoposte alla quarantena in quanto esposte al rischio infezione”. É una “indagine di tipo osservazionale e non farmacologica, che non prevede quindi la somministrazione di farmaci”. Previsto “il coinvolgimento di circa 800 persone tra coloro che erano stati contagiati e anche non contagiati”.
Lo studio, assicura l’Iss, “contribuirà ad aumentare le conoscenze sulla ricettività al virus da parte delle persone e portare anche a un test genetico predittivo sul rischio di contrarre o meno l’infezione da parte del nuovo coronavirus”.
La partecipazione allo studio “è volontaria e non prevede compensi economici; ci si può anche ritirare dallo studio in corso senza dover dare spiegazioni e senza alcuna penalità o conseguenze”.
Lo studio “è portato avanti dall’Istituto per la sicurezza sociale di san Marino in collaborazione con il laboratorio del dipartimento di Scienze Biomediche e Chirurgico Specialistiche dell’Università di Ferrara e sarà effettuato attraverso lo studio del Dna ottenuto tramite il prelievo di un campione di sangue“.
Da fine agosto “partiranno le telefonate alla popolazione che era stata sottoposta a quarantena, per chiedere l’adesione a partecipare alla ricerca“.
Lo studio “ha ottenuto il parere favorevole del Comitato etico per la ricerca e la sperimentazione di San Marino e i referenti sono Massimo Arlotti, Michele Rubini, Elena Allocca, Giulio Guerrini, Micaela Santini e Giuseppe Tonnara“.
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