San Marino. Pdcs all’attacco del Governo: “Prepariamoci a una nuova era”

San Marino. Pdcs all’attacco del Governo: “Prepariamoci a una nuova era”

PREPARIAMOCI AD UNA NUOVA ERA… DEL DEBITO, DEGLI ESPROPRI BANCARI E DELL’INCREMENTO DELLE TASSE
Il Governo e la maggioranza non finisco di stupirci!

Qualche giorno fa Civico 10, dopo il concitato dibattito avvenuto in Consiglio sulla situazione bancaria, aveva comunicato la necessità di “definire una road-map operativa che individui tempistiche, ambiti di intervento e modalità per il perseguimento degli indirizzi politici contenuti nella relazione del Segretario alla Finanze Celli”.

Oggi, dopo le riunioni di maggioranza e di Congresso di Stato svolte d’urgenza nel pomeriggio e nella serata di ieri, il Governo esce, con l’avvallo della Reggenza, con l’emissione di tre Decreti Legge che sono la conferma della volontà di trasformare il gravissimo errore commesso da Banca Centrale con il commissariamento di Asset Banca – ancora all’esame della Magistratura – in un costo sociale a carico di tutta la collettività, ponendo lo Stato a garanzia di ogni debito contratto e favorendo gli interessi economici di alcuni soggetti privati con il pretesto di tutelare i depositanti.

Se, infatti, con il primo decreto, il n. 78, si rinnova lo strumento del credito d’imposta – utilizzato già in passato per altre liquidazioni coatte di istituti di credito – a favore di Cassa di Risparmio in funzione dell’acquisizione di Asset, non si comprende perché non sia stato messo un “tetto massimo”, come già avvenuto in passato, che chiarifichi a quale costo lo Stato andrà incontro.

Ancora più imbarazzante risulta il secondo decreto, il n. 79: dopo aver disposto all’art. 5 l’utilizzo dei fondi del secondo pilastro di FONDISS – circa 50 milioni di € nella disponibilità di Banca Centrale, bypassando completamente il Comitato Amministratore che per legge è deputato alla loro gestione – all’articolo 6 consente di convertire il credito d‘imposta, concesso agli istituti bancari, in titoli di debito pubblico dello Stato, su semplice richiesta del soggetto privato.

La gravità di questo provvedimento è duplice: oltre a snaturare lo strumento del credito d’imposta, infatti, il disposto di questo articolo andrà sostanzialmente a beneficio di un solo istituto bancario che diventerà creditore verso lo Stato di oltre 80 milioni di €. Guarda caso, questo istituto si chiama Banca CIS, di proprietà dei soliti noti.

Infine, il decreto n. 80, trasferendo in blocco Asset a Cassa di Risparmio, compie il danno più grave ai correntisti, di cui il Governo ha tanto decantato la tutela. Bypassando, infatti, tutti i vincoli riguardanti l’approvazione da parte del Consiglio dei XII sul trasferimento dei beni, cosa non accaduta in passato, pone il limite della disponibilità di credito dei correntisti a 50.000€. Pertanto, tutti coloro che hanno depositi superiori a 50.000€ vedranno i propri risparmi vincolati in titoli per tre anni.

La Democrazia Cristiana si pone alcune domande: se oggi questi sono i provvedimenti disposti da questo Governo, d’imperio senza confronto con le forze politiche, le parti sociali ed OOSS, disattendendo gli Ordini Giorno del Consiglio Grande e Generale, cosa accadrà domani al Paese? Quali tutele avranno veramente i cittadini da un Governo che è disposto ad utilizzare anche i fondi pensioni per coprire i danni causati da una sciagurata gestione di Banca Centrale?

Considerata la stoltezza di questo modo di operare, che sempre di più sembra strumentalizzato da chi aveva un disegno già preordinato che si sta compiendo in maniera irreversibile ed al di fuori di ogni linearità legislativa, il PDCS si attiverà immediatamente per verificare la legittimità costituzionale di tali norme, che sono destinate a stravolgere completamente l’economia sammarinese, con un danno economico enorme per la collettività.

Sul piano più strettamente politico, e riguardo alla violazione delle elementari regole democratiche, il Partito Democratico Cristiano Sammarinese sta già verificando la possibilità di ricorrere allo strumento del Referendum contro la trasformazione del credito d’imposta in debito pubblico, proprio per evitare che avvenga un tale scempio contro la collettività, a favore di coloro verso cui il PDCS ha già presentato il proprio esposto.

Si resta basiti di fronte al fatto che, dopo avere appena depositato il testo dell’assestamento bilancio con un deficit di oltre 9 milioni di €, ci si sia dimenticati di inserire gli oltre 100 milioni di € di buco che, con questo decreto, si è creato per dare copertura di tutti i tioli di debito pubblico che si dovranno emettere.

Benvenuti nella nuova era: del debito, degli espropri bancari e delle tasse per i cittadini.
 

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