San Marino. Pdl sulla rappresentatività, IUS: ‘Non è democratico’

San Marino. Pdl sulla rappresentatività, IUS: ‘Non è democratico’

‘Tutte le imprese devono essere tutelate, la grande, la media e la
piccola.  La libertà dell’uno finisce dove inizia la libertà dell’altro.
Diversamente sorgono ingiustizie sia sociali che nelle relazioni
industriali’. Così Osla, Usc e Usot, uniti sotto la sigla IUS (Imprenditori Uniti Sammarinesi), tornano a contestare  la proposta di legge sulla rappresentatività nel mondo del lavoro, sulla cui bozza sta lavorando la segreteria di Stato in capo a Iro Belluzzi, lanciando un appello ai consiglieri.

Sulla base dell’ultimo progetto di legge Belluzzi relativo alla rappresentatività, in base all’art. 25 titolato “determinazione dell’efficacia erga omnes”, comma 1, lett. a), nella Repubblica di San Marino, calcoli alla mano, un’associazione datoriale (X) che rappresenta ben 1.000 aziende con un lavoratore ciascuna, per un totale di 1.000 lavoratori, non potrà firmare un contratto di lavoro con efficacia erga omnes, a differenza di un’associazione datoriale (Y) che rappresenta solo 100 aziende che occupano un totale di 1.050 lavoratori. Così funziona la rappresentatività dell’ultimo progetto di legge Belluzzi! Mille contano meno di cento! Quindi l’associazione datoriale X che rappresenta ben 1.000 (1.000!) aziende con un unico lavoratore ciascuna, per un totale di 1.000 lavoratori occupati, non può firmare il contratto di lavoro, mentre l’associazione Y che rappresenta solo 100 aziende, con 1050 lavoratori complessivi, lo può fare, con buona pace del restante 91% (91%!) delle aziende rappresentate dall’associazione X. E tutto questo solo perché, secondo l’art. 25 del progetto di legge: “può firmare il contratto collettivo di settore erga omnes l’associazione datoriale che rappresenta i datori di lavoro iscritti, che occupino complessivamente il 51% di lavoratori operanti nel settore di contrattazione”. (…)

Leggi il comunicato

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