Daniela Malpeli, San Marino Oggi: Pensioni: ecco come funziona il sistema complementare
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Ma vediamo nel dettaglio come
funziona il secondo pilastro.
I versamenti, che sono obbligatori,
partiranno dal 1° luglio
2012 con u n’aliquota dello
0,5% sull’imponibile previdenziale.
Nel 2014 si passerà
all’1%, dal 216 si aumenta ancora
dimezzo punto percentuale
per arrivare al 2018, quando
l’aliquota si stabilizzerà al 2%.
La somma versata dal lavoratore
sarà solo la metà, che verrà
compensata dai versamenti del
datore di lavoro con le stesse
aliquote.
Altro discorso per gli autonomi,
che dovranno provvedere da
soli all’intera aliquota e pagheranno
quindi l’1% dal 2012, il
2% dal 2014, il 3% dal 2016 e il
4% dal 2018.
Le uniche categorie esenti dalla
contribuzione sono i lavoratori
che al 1° luglio 2012 avranno
già compiuto 50 anni e le
assistenti a persone permanentemente
inferme.
Ma c’è, d’altra parte, anche la
possibilità per tutti i lavoratori
di incrementare il fondo con
contribuzioni volontarie, che
sono deducibili fino alla somma
di 2.500 euro (deducibili anche
le contribuzioni obbligatorie).
Dopo otto anni di contribuzione,
è possibile chiedere
l’anticipazione del 30% della
somma versata ma solo in
determinate circostanze: per
spese sanitarie, per l’acquisto
o la ristrutturazione della prima
casa – anche per i figli – per
spese universitarie dei componenti
il nucleo familiare e anche
in caso di disoccupazione da
almeno un anno senza accesso
agli ammortizzatori sociali.
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