L’informazione: Il segretario per l’Industria: “Investiremo in ricerca, no ad operazioni immobiliari in zona” / Per il “Parco tecnologico”
lavori al via il prossimo anno / Arzilli sicuro:
“Nel 2016 sarà posta
la prima pietra
di una struttura
che poi sarà gestita
da una Spa
a maggioranza pubblica”
Il Parco
scientifico e tecnologico
sbarca in Commissione. Con un
dibattito lungo e approfondito.
Ad aprire la discussione è stato il
segretario di Stato per l’Industria,
Marco Arzilli, al quale
hanno fatto seguito i commissari
e i “tecnici”, Alessandro Giari,
presidente Apsti, (Associazione
parco scientifici tecnologici italiani),
Valentina Vicari, responsabile
dell’Incubatore d’impresa
e Nadia Lombardi della segreteria
di Stato per l’Industria. Il
segretario Arzilli ha tracciato
subito la road map del “Parco”:
entro il 31 dicembre 2015 verrà
definito il quadro normativo, e in
parallelo sarà assegnato il terreno
per realizzare il Parco “in cui
sorgeranno laboratori e uffici e
la cui struttura preserverà le aree
in cui andrà a insediarsi- ha assicurato
il segretario- rispettando
l’ambiente e il contesto territoriale
di Cà Montanaro e puntando
sulla bio-architettura”. Una
volta assegnato il terreno, partirà
il concorso di idee per realizzare
la struttura. “Nel 2016- ha
annunciato Arzilli- ci auguriamo
di porre la prima pietra della
struttura”. (…)
Ribadisco inoltre – ha aggiunto
Arzilli – che non si faranno operazioni
immobiliari nelle aree in
questione”. Per quanto riguarda
poi la posizione dell’Italia Arzilli
ha dato rassicurato: “Hanno tutto
l’interesse a far sì che il progetto
vada avanti per fare innovazione.
Il contributo promesso dal ministro
Romani era di 3 milioni di
euro: ora è più difficile reperire
quelle risorse, ma se non ci sarà
il contributo, contiamo vengano
offerte in cambio opportunità
per le imprese incubate all’interno
del Parco”. Il segretario di
Stato ha poi dato alcuni numeri. (…)