San Marino perde uno strumento ed un’occasione. Rivista Europaitalia

San Marino perde uno strumento ed un’occasione. Rivista Europaitalia

Sospese le pubblicazioni di Europaitalia, il mensile europeo.
Per fare informazione e cultura è necessario trasferirsi in Italia?

Dopo tre anni e una lunga serie di riconoscimenti internazionali, l’ultimo dei quali è il pubblico elogio da parte del Commissario Europeo Margot Wallstrom nel dicembre scorso, Europaitalia, “il mensile di chi produce, crea e pensa europeo” sospende per il momento le sue pubblicazioni nella Repubblica di San Marino.

Causa di questo drastico provvedimento è stata l’impossibilità, da parte dei Soci sammarinesi di Europaitalia di garantire anche nel 2010 i necessari investimenti pubblicitari da parte degli Enti Bancari della Repubblica di San Marino che dal 2007 ne hanno supportato il lavoro.
Come metro della profondità della crisi che avvolge il sistema bancario sammarinese, questi investimenti dal gennaio 2010 sono stati semplicemente e improvvisamente azzerati: una scelta senz’altro legittima, ma che nella sua precipitosità ha ovviamente sconcertato i Soci italiani del mensile, che da anni hanno voluto “metterci la faccia” con grande trasparenza.

Va rammentato che Europaitalia è stato l’unico media sammarinese ad essere diffuso capillarmente in tutt’Italia e nelle Istituzioni Europee, difendendo l’immagine della Repubblica all’interno delle Sedi Istituzionali italiane e dell’Unione Europea, con ripetuti e significativi riscontri.

Inoltre, va registrato come un dato indubbiamente negativo la mancanza di integrazione e di scambio di know how tra la proprietà di Europaitalia – portatrice di importanti esperienze e responsabilità imprenditoriali a livello internazionale – e le realtà imprenditoriali sammarinesi. Anziché scialare risorse immense in Convegni di facciata con nomi tanto roboanti quanto inutili, sarebbe stato meglio abbandonare il provincialismo culturale e operare con chi aveva dimostrato di voler concretamente aiutare San Marino.

Come personale protesta contro questo abbandono di un’esperienza culturale unica non solo a San Marino, ma anche a livello europeo, il Fondatore e Direttore del mensile, prof. Adolfo Morganti, ha rassegnato le proprie dimissioni a partire dal 3 aprile scorso.

Il rischio concreto è che anche questa testata e l’esperienza che vi sta alle spalle, nate a San Marino con l’occhio rivolto a tutto il continente, vengano semplicemente imitate e replicate in territorio italiano.
In tal modo la Repubblica perde il proprio unico media di rilevanza internazionale, in una sostanziale, kafkiana indifferenza.

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