San Marino. Processo all’avvocato del boss, Antonio Fabbri

San Marino. Processo all’avvocato del boss, Antonio Fabbri

Processo all’avvocato del boss, conclusioni ad ottobre

La difesa confida che venga valutata recente decisione della Cassazione che ha annullato la condanna a carico di Michele Santonastaso in Italia. Sul titano l’accusa è di riciclaggio

Antonio Fabbri

Ultima udienza, prima delle conclusioni previste per il 28 ottobre, del processo a carico di Michele Santonastaso, dei figlie e di un’altra persona, ritenuto un prestanome. Santonastaso nel procedimento sammarinese è accusato – assieme ai figli Irene, Giuseppe e Claudio e a Teodoro Iannota ritenuto un prestanome – di avere portato a San Marino il provento delle attività dell’associazione per delinquere di stampo camorristico alla quale prestava i suoi servigi legali. Secondo l’accusa i soldi sul Titano cominciò a portarli nel 2001, quando aprì un conto presso Cassa di Risparmio sul quale versò 1.782.314,95 in contanti investendo poi il denaro in pronti contro termine.

Nella precedente udienza, prima del lockdown il 7 febbraio scorso, era stato sentito lo stesso Michele Santonastaso, che nel processo compare sia come imputato, ma anche in veste di avvocato, domiciliato e difeso anche dall’avvocato sammarinese Nicola Maria Tonelli.

Lo stesso imputato aveva contestato gli addebiti sostenendo che il denaro portato a San Marino era frutto della sua attività di avvocato.

Nell’udienza di ieri davanti al giudice Roberto Battaglino, è stata sentita una dipendente di banca che, tuttavia, a distanza di anni, ha più volte risposto di non ricordare le specifiche circostanze che le venivano richieste. Attesa invece, da allegare agli atti, la decisione della Cassazione dello scorso 14 febbraio, con la quale la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza con la quale nel dicembre 2012 la Corte d’appello di Napoli aveva condannato a 11 anni di reclusione l’avvocato Michele Santonastaso per l’accusa di associazione di stampo camorristico con il clan dei Casalesi. Annullamento “per incongruenze motivazionali – riporta il Fatto Quotidiano – della condanna a 11 anni di reclusione per associazione camorristica per l’avvocato Michele Santonastaso, l’uomo del ‘proclama’ contro Roberto Saviano. Definitivamente confermata, invece, quella – prosegue il Fatto – per concorso in falsa testimonianza aggravata con lo scopo di precostituire un alibi a un boss imputato di un duplice omicidio: la pena verrà rideterminata dalla Corte d’Appello di Napoli e dipenderà anche dalla sussistenza o meno delle imputazioni di camorra. Santonastaso è l’uomo che lesse, durante il processo Spartacus, un atto giudiziario che fu interpretato come una pesante minaccia contro Roberto Saviano, Rosaria Capacchione e Raffaele Cantone”.

La difesa confida che questa decisione della Cassazione – che dovrà depositare almeno 15 giorni prima della prossima udienza – possa fare decadere anche l’accusa di riciclaggio e andare a sostegno della tesi difensiva che sostiene la provenienza lecita del denaro. Attesa dunque per l’udienza di ottobre nella quale si procederà alla conclusione delle parti e verosimilmente arriverà la sentenza di primo grado.
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