Ieri la Commissione Finanze ha approvato pressoché all’unanimità la legge che, nella Repubblica di San Marino, introduce, nei rapporti con gli altri Stati, lo scambio automatico delle informazioni. Un fatto di grande rilevanza in materia finanziaria, oggetto di un ultimatum di Tremonti. Quello finanziario è un settore che è arrivato a contare – l’ultimo nel 2009 – 72 ‘soggetti autorizzati’: dodici banche e sessanta tra finanziarie, fiduciarie, società di gestione, compagnie
d’assicurazioni.
Sorprendente la votazione: 15 voti a favore e due astensioni, quelle dei commissari dell’Unione per la Repubblica.
La speranza. Che il testo approvato, sia stato in qualche modo ‘concordato’ con autorevoli ed affidabilità interlocutori italiani, di modo che la votazione di ieri sblocchi, finalmente, il dialogo fra i due Stati.
Il timore. Che sia stato confezionato, per cercare l’unità di tutte le forze politiche, un testo che dice tutto ed il contrario di tutto (tipo anonimato trasparente), così che si corra il rischio di sentirsi dire da Quel di Roma, ancora una volta, ” andate
a prendere in giro qualcun altro“.
Conclusione vorremmo che, contrariamente al passato, i politici la trasparenza l’abbiano messa in pratica oltre che enunciata.
Marino di N. Montebelli