A leggere il resoconto della seduta della Commissione Finanze di ieri, Banca Commerciale Sammarinese e S.M. International Bank sono finite, per così dire accostate, a causa del fatto che entrambe in questo momento sono sotto commissariamento per decisione della Banca Centrale della Repubblica di San Marino. La Bcs dal 28 ottobre 2011 e la Smib dall’11 febbraio 2011.
Ma null’altro le accomuna.
La Bcs è effettivamente nella preoccupazione della gente perché lì c’è stata anche la sospensione dei pagamenti, con gravissimi disagi per i clienti anche sammarinesi tanto che si è dovuti intervenire con un ulteriore decreto che ne ha, in qualche modo, cercato di mitigare gli effetti. Gianluigi Giardinieri segretario della FCS CDLS ebbe a dire: “Riteniamo che il perdurare di questa situazione di incertezza stia provocando danni
irreparabili a questa azienda di credito che, non va dimenticato, è molto
radicata nel nostro territorio. Il blocco dei pagamenti, anche se in parte
attenuato, sta creando forti disagi alle tante famiglie sammarinesi che hanno i
loro rapporti con BCS. Non solo, molte aziende stanno subendo problemi di
liquidità, legate anche al possibile ridimensionamento dei fidi concessi, in un
momento particolare che prevede il prossimo pagamento delle 13me ai loro
dipendenti.”
Per Smib l’interesse della gente è nullo perché praticamente non esistono depositi di correntisti sammarinesi (o, forse, di correntisti tout court). Lo Stato, nel 2007, quando ancora si chiamava Banca del Titano vi ha investito oltre 16 milioni di euro senza averne, finora, recuperato nemmeno uno. E quando la banca è diventata Smib (5 o 6 dipendenti), la Banca Centrale ha versato, sotto forma di prestito – non si sa con quale presidenza o direzione, o composizione del Consiglio Direttivo – altri 5 milioni di euro.
Per i politici l’una e l’altra banca pari sono?