Secondo Enea Abati di Corriere Romagna San Marino, Manlio Maggioli, ‘il Berluschino’, non si è accorto che il berlusconismo è finito. Maggioli invece insiste nel voler rimanere alla Presidenza della Camera di Commercio nonostante lo scandalo dei 2 milioni a San Marino.
Un berluschino: cavaliere, sostenitore di chi non paga le tasse, indagato… E ora anche conclamato evasore. Aveva due milioni di euro nascosti in una banca di San Marino: li ha lavati con lo scudo fiscale pagando una miseria di tasse allo Stato e li ha rimessi in un conto sul Titano. Alla faccia di chi propagandava, credendoci o meno non è dato di saperlo, lo scudo fiscale come uno strumento per fare ripartire l’economia. Ma quando? Tutto perfettamente legale, come si è affrettato a sostenere il Cavaliere. Maggioli non si è accorto che il berlusconismo è finito qualche mese fa. Forse non ha capito che i cittadini che pagano le tasse (tutte) in cambio di servizi ancora troppo spesso non adeguati al prezzo pagato non ne possono davvero più di furbi e furbetti. E’ finito (si spera) il tempo in cui l’imprenditore dell’anno celebrato dalle istituzioni, in genere uso a versare qualche spiccio in beneficenza – sempre ben reclamizzata – poi balzava agli onori delle cronache come l’evasore dell’anno. Resta da capire se le imprese di un territorio in cui svettano i consumi e crollano le dichiarazioni dei redditi, dopo questo nuovo colpo alla credibilità di Maggioli, continueranno a sentirsi ben rappresentate dal loro presidente o se invece stabiliranno che il suo tempo è scaduto, magari non soltanto perché ha compiuto 81 anni. Qualche segnale incoraggiante sembra arrivare. Aspettiamo e speriamo.
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