Ieri pomeriggio il Consiglio Grande e Generale ha ripreso e concluso l’esame del decreto n. 52 “Potenziamento e proroga delle misure di contrasto alla diffusione da pandemia Covid-19” che è stato infine ratificato.
Lo riporta San Marino News Agency nel proprio dossier sui lavori consiliari di ieri pomeriggio.
All’articolo 7 del decreto n. 52, che prevede la chiusura dei negozi nei centri commerciali nei festivi e nei fine settimana (ad eccezione di alimentari, farmacie parafarmacie, prodotti per animali, tabacchi edicole), il governo ha presentato un emendamento per specificare che invece è consentita l’apertura nei festivi e nei fine settimana per attività commerciali al dettaglio nelle medie e grandi strutture di vendita, con il limite di due utenti per ogni addetto alle vendite.
Mentre Rf ha presentato un emendamento abrogativo dell’articolo. “Non riteniamo che possa produrre una riduzione del contagio chiudere certe attività e lasciarne aperte altre – ha spiegato Andrea Zafferani (Rf) -. La gente semplicemente si sposta dalle strutture chiuse a quelle aperte e così non limitiamo in alcun modo i rischi”. È stato accolto solo l’emendamento del governo.
All’articolo 9 del decreto n. 52, relativo alla chiusura delle mense, il governo ha presentato un emendamento per specificare l’apertura della mensa dell’Ospedale di Stato.
Anche Libera ha presentato un emendamento per prevedere invece la riapertura di tutte le mense e per specificare la necessità di attivare la mensa e i servizi bar in ospedale. “Ci sono tutti i presidi per fruire del servizio mensa in sicurezza”, ha motivato Guerrino Zanotti (Libera). “Ci è stato detto che il problema è rappresentato dalle file, ma se si fa riferimento a un emendamento della maggioranza (approvato al decreto 46, ndr) che consente le file per entrare nei supermercati e nelle attività economiche, che è stato bene accolto dal governo, ci aspettiamo l’accoglimento anche di questo emendamento”.
Anche Repubblica futura ha presentato un emendamento per abrogare l’intero articolo e consentire la riapertura delle mense. È stato infine accolto l’emendamento del governo, mentre sono stati respinti quelli dell’opposizione.
Sul finale è stato invece approvato un emendamento presentato da Guerrino Zanotti (Libera) di carattere tecnico all’articolo 14 in favore del posticipo dell’erogazione dell’assegno familiare integrativo al 30 giugno 2021 “per avere due mesi di tempo per consentire le istruzioni delle pratiche”. Nell’emendamento si chiede anche il posticipo del termine della presentazione delle domande per l’assegno famigliare integrativo al 30 settembre 2021.
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