San Marino. Criticato il decreto ristori dall’opposizione

San Marino. Criticato il decreto ristori dall’opposizione

È approdato ieri pomeriggio il Consiglio il decreto ristori, ossia il n. 49 “Interventi straordinari di sostegno e ristoro a supporto degli operatori economici in seguito all’emergenza sanitaria da Covid-19”.

Con il decreto ristori, riporta San Marino News Agency nel proprio dossier sui lavori consiliari di ieri pomeriggio, vengono istituiti interventi straordinari di sostegno e ristoro destinati agli operatori economici che hanno subìto una riduzione del fatturato e dei corrispettivi a seguito dell’emergenza sanitaria.

Come ha spiegato il segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti, gli interventi sono stati calibrati per le imprese che nel 2020 hanno avuto perdite di fatturato al di sopra del 30% rispetto al 2019: da quella soglia percentuale “si sono create fasce di intervento, dove ad ogni 5% di scaglione ci sono interventi che vanno ad intensificarsi”.
Escludendo il settore alberghiero che ha un intervento ad hoc, “sono previste misure che coprono i costi fissi (utenze, imposte di licenza, tasse sull’uso del suolo pubblico, il costo del personale) e tutta una serie di interventi che sono più sostanziosi con l’aggravarsi delle perdite subite”.
Per gli operatori turistici con perdite superiori al 30% del fatturato è stato introdotto, ha evidenziato il segretario di Stato, “un intervento ‘cash’”.
Infatti per gli alberghi si prevede che gli operatori economici che hanno subito una riduzione superiore al 30% dei pernottamenti nel 2020 rispetto al 2019 possono richiedere un ristoro sotto forma di contributo a fondo perduto “mediante l’erogazione di una somma di denaro, determinata sulla base della riduzione del numero di pernottamenti nel 2020 rispetto al 2019 in funzione della classificazione delle strutture, con un importo minimo di 500 euro”. La copertura finanziaria complessiva dei ristori è prevista infine fino a un massimo di 18 milioni di euro.

Successivamente si è aperto il dibattito sul provvedimento che ha visto in primo piano le critiche dei consiglieri di opposizione.

Per Andrea Zafferani (Rf), il decreto ristori “dà pochi ristori” per la mancanza di tempestività e per la ridotta “consistenza” dell’intervento in termini di risorse finanziarie messe in campo. “Temo che questo decreto non riuscirà a raggiungere lo scopo di salvare quante più imprese possibili dall’effetto della pandemia. Raggiungerà l’obiettivo invece sicuramente di dare incentivi per il futuro a chi è stato ed è in grado di farcela da solo”. E ha anche annunciato la presentazione di un emendamento per “l’erogazione diretta di denaro a chi ha rilevato una perdita del rapporto fatturato/costi superiore al 20% nel 2020 rispetto 2019”.

Per Guerrino Zanotti (Libera), il decreto “presenta luci e ombre”. Tra le debolezze ha rilevato “il non aver focalizzato bene o non aver tarato meglio gli interventi a fondo perduto” e il fatto che si prevedano “interventi assistenziali” non orientati “a sostenere le imprese nello sviluppo, per affrontare il futuro con maggiori strumenti a disposizione”. E a riguardo i consiglieri di Libera hanno anticipato emendamenti per modulare gli interventi a fondo perduto su innovazione tecnologica e risparmio energetico.

Leggi il testo integrale del report sui lavori consiliari di ieri pomeriggio

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