Mancano ormai pochi giorni al voto sul Referendum Salva Stipendi. Il primo appuntamento per approfondire le ragioni del “si” è in calendario giovedì 3 ottobre alle 21 presso la Sala Montelupo di Domagnano. Titolo della serata”San Marino si salva se si salva il lavoro”.
La proposta referendaria è partita nel marzo dello scorso anno, durante il congresso della Confederazione Democratica. In pochi giorni quasi duemila sammarinesi, tre volte il numero minimo previsto dalla legge, hanno sostenuto il Referendum con la loro firma e pochi mesi dopo è arrivato il via libera del Collegio dei Garanti. “il quesito referendario – hanno scritto il gruppo di saggi – non comprime l’autonomia collettiva né si pone in contrasto con il principio di libertà contrattuale, che resta lo strumento principale di attuazione del principio dell’equa retribuzione”. (…)
“Il quesito del Referendum Salva Stipendi – spiega Marco Tura, rappresentante del comitato promotore- è chiarissimo: chiede di agganciare la busta paga all’inflazione durante il periodi non coperti da contratto. Una proposta completamente nuova per San Marino, ma esempi simili funzionano in altri paesi europei come il Belgio e il Lussemburgo, che punta a garantire un’equa retribuzione e nello stesso tempo evita interminabili tira e molla fra le parti”. (…)
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