RASSEGNA STAMPA
Le restrizioni anti-covid furono giustificate dall’emergenza pandemica e dalla necessità di tutelare la salute pubblica. Giustificate e legittime, quindi, anche le restrizioni attuate nei confronti dei sanitari cosiddetti “no-vax”. In estrema sintesi queste sono le motivazioni con le quale la Cor- te europea dei diritti dell’uomo ha bocciato il ricorso fatto da 26 persone, personale sanitario in forza all’Iss, operatori sanitari e socio-sanitari, che si erano viste escludere dall’attività lavorativa e decurtato lo stipendio essendosi queste rifiutate di sottoporsi alla vaccinazione. Diciannove cittadini sammarinesi, sei cittadini italiani e un cittadino moldavo i ricorrenti che hanno deciso di attivare la Cedu. La decisione della Corte di Strasburgo è stata pubblicata ieri. La Cedu ha rilevato che “l’obiettivo delle misure era sta- to quello di proteggere la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nel con- testo di una pandemia che aveva rappresentato un grave rischio per la popolazione in generale”. Quindi “non vi era dubbio che una serie di misure restrittive nel settore sanitario adattate alla costante evoluzione della pandemia di Covid-19, come quelle del caso di specie, avessero perseguito il legittimo obiettivo della tutela della salute e della tutela dei diritti e delle libertà altrui”. Secondo la Cedu, quindi, “era indiscutibile che le persone non vaccinate erano state e rimane- vano sia suscettibili all’infezione sia in grado di contaminare e diffondere il virus che era Ubriachezza manifesta, offese e minacce agli agenti. Fermato e denunciato un 43enne attivamente in circolazione in quel momento. Pertanto, il mantenimento di misure di protezione nei confronti dell’intera popolazione, e in particolare della popolazione vulnerabile di- pendente da strutture sanitarie e socio-sanitarie, aveva continuato a perseguire un’esigenza sociale impellente al momento in cui le misure impugnate erano state messe in atto” (…)
Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino