Proseguono le stilettate del movimento civico Rete contro la “cattiva” amministrazione del Governo riguardo alla gestione della spesa pubblica in rapporto alle delibere con cui il Congresso di Stato, secondo Rete, sperpererebbe denaro pubblico in maniera impropria rispetto all’attuale linea di “austerità” economica e finanziaria in cui San Marino si trova, manifestando un’evidente contraddizione di fondo.
Continua senza sosta la soap opera dell’estate 2013, in cui i buoni propositi del governo su tagli e taglietti alla spesa pubblica sono puntualmente contraddetti dalle delibere con cui il Congresso di Stato spende e spande. E non contento, copre anche i buchi degli Uffici Pubblici che non sono stati capaci di rispettare le previsioni di spesa.
Con la delibera n. 3 del 30/07/2013 infatti, il governo va a sanare, a rettificare le spese eccessive di alcuni Uffici Pubblici che hanno sforato le previsioni del 2012. Anzi, come dice la delibera “si sono verificati dei superi”.
Succede così che la gestione Multieventi richieda quasi 42mila Euro in più o che l’Azienda Filatelica e Numismatica veda un adeguamento di oltre 270mila sul capitolo di spesa “Rimborsi vari”.
Come se fosse normale che le previsioni di spesa vengano disattese per cifre così enormi. Ma i dirigenti non devono rispettare i budget di spesa? E se non lo fanno, non dovrebbero prendersene la responsabilità? Ma c’è qualcuno che li richiama alle loro responsabilità? Non è inutile, oltre che dannoso, dire all’inizio dell’anno che si dovrà spendere 100 e poi spenderne 1000, tanto poi ci pensa lo Stato? Come se quei soldi non fossero dei cittadini ma a disposizione di chiunque – o quasi – ne faccia richiesta.
Quindi, dopo le consulenze strapagate, i contributi agli amici, gli appalti strapagati, i finti licenziamenti, i progetti faraonici, i finti tagli della spesa ci becchiamo pure le “rettifiche di spesa”.
Difficile capire dove termini la malafede e cominci l’incapacità.
Movimento R.E.T.E.
Rinnovamento Equità Trasparenza Ecosostenibilità
[Comunicato Stampa]