San Marino. RETE, Lsm, Luca Lazzari: sui quesiti referendari un dibattito sterile

San Marino. RETE, Lsm, Luca Lazzari: sui quesiti referendari un dibattito sterile

Rete, Liberamente San Marino, Luca Lazzari denunciano una due giorni di ‘sterile dibattito’ in Consiglio sui risultati dei quesiti referendari. “Da parte nostra -ribadiscono- abbiamo richiesto che gli esiti dei quesiti referendari
non siano sottoposti a interpretazioni estensive e che vengano attuati
nella loro forma sostanziale”.

Il dibattito consigliare sui referendum avrebbe dovuto indagare l’intendimento più profondo espresso attraverso il voto, cercare di fare proprio il sentimento del Paese. Nella pratica è stato usato dal governo e dalla maggior parte delle forze politiche per punire quei pochi consiglieri rimasti a non conformarsi alla tendenza generalizzata, che vede nella democrazia e nel confronto con il popolo una scocciatura e un reato di lesa maestà. 

Le conclusioni? La cittadinanza ha votato così, ma intendeva cosà! E chi deve interpretare quel “cosà” è il consiglio, ovviamente. Cioè, nella fattispecie, a interpretare cosa voleva dire chi ha votato “sì” sarà chi, in grande maggioranza, ha sostenuto i no. 

Per il resto si è sentito di tutto: “i cittadini non hanno capito i quesiti”, “i cittadini sono stati circuiti”, “i cittadini possono esprimere un preferenza, con un referendum, poi però sta agli eletti interpretarla”, “i residenti all’estero non hanno votato perché erano per il no”. L’idea che i cittadini volessero proprio votare così come hanno votato ha fatto capolino ben poche volte. 

Ma del resto ad alcuni politici i cittadini fanno comodo solo quando votano per loro, poi per cinque anni meglio non si facciano vivi e lascino fare.

Leggi il comunicato congiunto RETE, Lsm, Luca Lazzari

Leggi anche l’intervento in Consiglio di Roberto Ciavatta (RETE)

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