San Marino Oggi: Bisogna valorizzare l’accordo doganale ed entrare nello spazio economico europeo /
Rete: dice No all’Europa /
Il movimento civico preferisce la via degli accordi
“Richiesta di adesione all’UE? No grazie”. Così Rete che prosegue con gli incontri pubblici in vista del referendum del 20 ottobre sulla richiesta di adesione all’Unione Europea. Il prossimo appuntamento in programma è per mercoledì 16 ottobre alle 21 all’ex tiro a volo di Murata, dove ci saranno Claudio Borghi Aquilini, economista ed editorialista, professore incaricato all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (dove insegna Economia degli Intermediari Finanziari, Economia delle Aziende di Credito ed Economia e Mercato dell’Arte) e Antonio Maria Rinaldi, docente di Finanza Aziendale presso l’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara e di Corporate Investment Banking presso la Link Campus University di Roma ed ex direttore generale della Sofid, capogruppo finanziaria dell’ENI. Gli
incontri sono tesi a chiarire ai cittadini le motivazioni del referendum e soprattutto del no dichiarato dal movimento Rete, che precisa che “vota no ma questo non significa che voglia che San Marino si chiuda tra i propri confini. Al contrario, aprirsi al mondo è fondamentale ma esistono altre modalità per farlo, che non implicano la perdita di parte della sovranità e che al tempo stesso ci permettono di avere accesso al mercato europeo e alle sue opportunità”. Rete spiega che la libera circolazione delle persone, delle merci, dei servizi, possono essere affrontate in maniera più mirata attraverso degli accordi specifici. In una nota fanno infatti presente che, ad esempio, si potrebbe valorizzare l’Accordo di Unione Doganale “che già esiste da oltre dieci anni ma che riscontra evidenti problemi di applicazione. (…)
