San Marino. Riciclaggio, condannato 56enne pugliese

San Marino. Riciclaggio, condannato 56enne pugliese

L’informazione di San Marino

Riciclaggio da 6,9 milioni, condannato 56enne pugliese 

Il denaro è stato riconosciuto frutto di bancarotta fraudolenta L’uomo, condannato a 4 anni e 2 mesi e alla confisca, ha sostenuto che si trattava di una eredità

Riciclaggio da 6,9 milioni, condannato il 56enne di Martina Franca Vincenzo Olivieri. L’imprenditore pugliese secondo l’accusa, ora confer- mata dal vaglio di primo grado, ha movimentato, trasferito e occultato denaro ritenuto frutto di reati contro il patrimonio, fallimentari e societari, ai danni delle imprese di cui lo stesso imputato era amministratore o socio.

Gli inquirenti hanno ricostruito i passaggi di denaro a partire dal 1994, anno in cui arrivarono i primi soldi a San Marino. In tale caso si riscontra praticamente l’utilizzo di tutti gli strumenti bancari e finanziari presenti nel sistema nel corso degli anni per movimentare e occultare, il denaro: dal libretto al portatore, al conto, ai titoli, alla polizza vita. Dopo l’udienza del gennaio scorso nella quale sono stati sentiti i testimoni indotti dalla difesa, ieri si è proceduto alle conclusioni.

Il Procuratore del Fisco, nella sua requisitoria conclusiva, ha sottolineato come già le modalità dei passaggi di denaro siano emblematiche di una volontà di occultarne la provenienza. Non si comprende come mai, se si fosse trattato di denaro proveniente da una eredità, questo sia stato prima portato in Svizzera, poi trasferito a San Marino dove è stato prelevato in contanti.

“Non vi è coerenza dal punto di vista logico in questi passaggi”, ha detto il Pf che ha poi elencato i precedenti penali dell’imputato, dalla bancarotta fraudolenta alla truffa. Il Procuratore del fisco ha quindi chiesto la condanna a 4 anni e 9 mesi. Sul fatto che le somme provenissero da una eredita, e quindi sulla provenienza lecita, ha fatto leva l’avvocato difensore Maurizio Simoncini. “Dalla consulenza di parte risulta la liceità della provenienza della provvista, frutto dell’ingente eredità che l’imputato avrebbe ricevuto dal padre. Si parla di somme – ha aggiunto – che già nel ‘94 erano presenti a San Marino”. Nella scorsa udienza la consulente di parte, una esperta tributarista, aveva infatti escluso che quei denari fossero frutto di distrazione di somme da procedura concorsuale, escludendo, quindi, che il reato presupposto potesse essere riconducibile alla bancarotta fraudolente. La consulente aveva anche affermato che Olivieri si trovò ad avere, in seguito alla successione pro quota nella eredità del padre, una ingente liquidità. Posizione che è stata appunto rimarcata dall’avvocato difensore Maurizio Simoncini, che aveva dunque chiesto l’assoluzione del suo assistito.Argomentazioni che, tuttavia, non hanno convinto il Giudice Roberto Battaglino che, dopo la camera di consiglio, accogliendo nella sostanza le richieste del Pf, seppure con qualche rimodulazione, ha condannato Olivieri a 4 anni e 2 mesi di prigionia, a mille euro di multa e alla confisca del denaro sequestrato pari a 1,4milioni di euro e a 44 mila dollari.

Disposta anche la confisca per equivalente nella misura da stabilita considerando la contestazione del reato relativamente alla entrata in vigore delle norme sull’autoriciclaggio. Possibile l’appello.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy