San Marino. Riciclaggio: “ragù” e “fritto misto”, riprende processo

San Marino. Riciclaggio: “ragù” e “fritto misto”, riprende processo

Libretti ragù e fritto misto, riprende processo per riciclaggio

Dopo aver cambiato tre giudici, ieri nuova udienza di primo davanti al Commissario della legge Morsiani

Riprende il processo su un caso di riciclaggio attraverso libretti al portatore con nomi curiosi come “ragù”, “fritto misto” e “secondo e contorno”. Il processo, che ha cambiato tre decidenti, è ripreso ieri davanti al giudice Simon Luca Morsiani. Lo aveva iniziato il giudice Gilberto Felici, poi andato alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo e, necessariamente, la titolarità del fascicolo del dibattimento è stata trasferita al giudice Roberto Battaglino. Con lo stesso giudice era ripreso il dibattimento a gennaio del 2020. Poi, con l’ultima redistribuzione dei carichi di lavoro pirata dal dirigente Giovanni Canzio, il fascicolo processuale è passato di nuovo di mano arrivando appunto al giudice Morsiani.

Il caso vede dover rispondere di riciclaggio i sammarinesi Armando, Alessandro e Francesco Calzolari, rispettivamente, secondo l’accusa, amministratore e soci apparenti della Air Group International Spa, e Massimo e Paolo Bernucci, amministratore e socio di fatto della stessa Air Group International Spa, società a sua volta a giudizio come persona giuridica.

Al centro della vicenda contestata ci sono i membri della “famiglia Icaro”, società italiana di aerotaxi, acronimo di Impresa Commerciale Aeronautica Romana Srl. Secondo l’accusa i soldi finiti sul Titano – per movimentazioni complessive pari a circa 5 milioni – sarebbero il frutto dell’appropriazione e distrazione di fondi dalla stessa società. Soldi, per l’accusa, versati a titolo di pagamento di beni e servizi offerti da società solo apparentemente terze rispetto ai Bernucci, ma in realtà agli stessi riconducibili.

Una parte di questi fondi – secondo le ricostruzioni dell’accusa, del nucleo antifrode e dell’Aif – è stata conferita tramite versamenti in contanti o di assegni, su rapporti accesi presso banche sammarinesi intestati ai Bernucci. Successivamente questa provvista è finita su libretti al portatore aperti da Francesco e Armando Calzolari e poi su un mandato fiduciario. Le movimentazioni contestate vanno dal 2006 fino al 2015. Quando attraverso il trasferimento delle azioni della Air Group International da Francesco e Alessandro Calzolari, le somme sono state retrocesse con una finta vendita a Massimo Bernucci. Ed è per questa operazione che era entrato nelle indagini anche l’avvocato Achille Campagna che curò l’atto notarile della vendita. Era accusato di avere redatto l’atto di cessione delle azioni per un prezzo simbolico di 2 euro, a fronte di un valore reale che, secondo l’accusa, era di 260mila euro. Una operazione che non venne segnalata, nonostante, secondo l’accusa, il sospetto di riciclaggio derivante dall’incongruenza del prezzo di cessione in relazione al valore reale delle azioni. Per questa omessa segnalazione in prima battuta era imputato anche l’avvocato Campagna, la cui posizione è stata poi stralciata perché prescritta e dichiarato nei sui confronti il non luogo a procedere. Il legale ha sempre dal canto suo sostenuto di avere agito secondo le norme compilando le schede di adeguata verifica.

Sta di fatto che da questa situazione processuale si è ripartiti nell’udienza di ieri, con una intera giornata dedicata all’audizione dei testimoni richiesti dalla difesa Bernucci. Sono stati ascoltati diversi piloti che presso la società dei Bernucci avevano partecipato a dei corsi di addestramento e abilitazione, che hanno attestato come il pagamento di questi corsi, effettuato per contanti o assegni, venisse comunque fatturato anche perché gli stessi dovevano attestare e rendicontare la loro partecipazione a questi corsi.

Ascoltati anche altri testi tra cui la figlia e sorella degli imputati, per attestare le numerose proprietà immobiliari, impiegate anche ad uso foresteria dalla famiglia dalle quali arrivavano altre entrate. Insomma, testimonianze tese a dimostrare la provenienza lecita dei fondi finiti sui conti sammarinesi.

Nel pomeriggio l’audizione di altri tesi. Il processo è stato aggiornato ad altra data.

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