Nell’indifferenza generale e collettiva, si stanno ripetendo massacri in diverse parti del mondo: nel campo profughi di Yarmouk, alla periferia di Damasco, sono stati uccisi migliaia di civili cristiani da parte dei miliziani sunniti di Al-Nusra; nella scuola superiore di Yobe, nel nord-est del Kenia, da parte di terroristi sunniti somali che hanno ucciso circa cinquanta civili cristiani; gli attentati da parte delle milizie sunnite nelle due moschee di Sana’a che hanno ucciso circa 150 civili sciiti e ferito 300.
Il Segretario di Stato agli Affari Esteri dovrebbe rivendicare il ruolo di diritto alla libertà in genere, a quella religiosa nella fattispecie, e farsi promotore di iniziative anche forti a supporto, solidarietà e vicinanza alle vittime di tutte le religioni.
E a proposito di vittime di religione, oggi, durante la cerimonia religiosa degli Armeni, Papa Francesco ha riconosciuto il Genocidio degli Armeni come la prima delle grandi tragedie vissute dall’umanità nel secolo scorso.
O forse San Marino vuole perseverare nel suo silenzio alla Caino, che esclamava:“Sono forse il guardiano di mio fratello?”