Questa mattina, durante l’audizione dei vertici di Banca Centrale presso
la Commissione Consiliare Finanze, il Direttore Generale, Mario
Giannini ha fatto il punto sulla riduzione degli istituti di credito e sull’azione di vigilanza.
Ne tratta l’Agenzia Della Torre 1
Il sistema bancario è andato incontro a una profonda revisione,
attraverso operazioni di concentrazione: l’operazione Bac-Ibs, volta al
rafforzamento degli istituti di credito, dopo l’uscita di Unicredit, la
cui prima fase si è realizzata nel 2011; quella Banca Partner-Cis, per
il consolidamento del sistema, dopo l’uscita di Carim, ancora nella fase
iniziale. Altre operazioni riguardano Bcs-Asset e Cs.
Per il Cs la
soluzione è stata complessa, nell’ottica di salvaguardia dei clienti.
Sono state coinvolte sei banche sammarinesi e nonostante i ritardi c’è
stata la totale restituzione ai depositanti della raccolta diretta, un
aspetto molto importante. Per Bcs-Asset la soluzione non è stata
agevole. Il 24 febbraio è stata adottata l’aggregazione per la
salvaguardia dei depositanti e per capire le significative anomalie che
riguardano alcuni rapporti di deposito e credito.
Per il sistema
servono scelte chiare e lungimiranti per tutelare il risparmio e
garantire stabilità finanziaria. Ma le autorità di vigilanza non devono
sostituirsi agli imprenditori bancari nell’individuazione del modello di
business, ma fornire le fondamenta. La reputazione e l’integrazione del
sistema passano per un percorso di trasparenza e allineamento
internazionale.
La produzione normativa nell’ultimo anno si è
indirizzata al rafforzamento dei presidi patrimoniali e organizzativi;
al contrasto del riciclaggio; alla maggiore trasparenza degli assetti;
alla mitigazione delle distorsioni nei rapporti bilaterali;
all’allineamento agli standard internazionali. Attraverso l’emanazione
di nuova regolamentazione di vigilanza e l’aggiornamento di quella
precedente; l’assistenza tecnica all’esecutivo sui decreti e sulle
leggi.
Dall’azione di vigilanza è emersa la necessità di
riqualificare gli assetti aziendali, dove predominano la preservazione e
l’allargamento della clientela piuttosto che il rafforzamento dei
presidi di controllo.
Sono stati effettuati 345 interventi cartolari
a fronte di 1.378 comunicazioni inviate dal dipartimento Vigilanza. Nel
2011 sono state 24 le ispezioni, 3 congiunte con l’Aif (1 banca, 2
finanziarie), di cui 13 su banche, 10 su finanziarie e 1 su un
intermediario assicurativo, 8 per conto del tribunale. C’è la necessità
di rivedere la Lisf per ristabilire un corretto equilibrio nei rapporti
di collaborazione tra autorità. Nel 2010 sono state 3 le procedure di
rigore: sospensione organi amministrativi di Fincapital; liquidazioni
coatte di Finproject e Pradofin, poi sospese dal giudice amministrativo.
Nel 2011 avviate le sospensioni degli organi amministrativi di Berfin e
Polis, poi in liquidazione coatta. Stessa sorte per Fincapital, Uno e
nel gennaio 2012 per Fin Project. Tre le procedure di amministrazione
straordinaria per le banche: Smib, Cs e Bcs. I vari provvedimenti sono
stati presi per gravi irregolarità gestionali e violazioni normative;
presenza di inadeguatezze degli assetti organizzativi e dei presidi di
controllo interno; problemi di liquidità.
I contenziosi avviati si
sono risolti positivamente per Bcsm per quanto riguarda FinProject e
Pradofin; sono in corso, anche solo parzialmente, quelli su Sogefin,
Smib, Cs e Polis, Bcs.
Tra 2010 e 2011 sono stati 70 i procedimenti
sanzionatori, per 2 banche e 5 finanziarie, soprattutto per violazione
della disciplina di vigilanza. Nel 2010 sono state inviate 71
segnalazioni all’Aif, 59 per operazioni sospette; nel 2011 33 di cui 25
per segnalazioni sospette. Quest’anno 18 gli esposti all’autorità
giudiziaria per fatti con possibile fumus delicti su 14 intermediari.
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