“Abbandonare il porta a porta per ritornare ai cassonetti più o meno ‘intelligenti’ che si vorrebbero installare nel resto del Paese, non può portare a obiettivi di differenziata superiori al 40-50%”.
La pensano così un gruppo di cittadini attenti all’ambiente e i giovani dei Fridays for Future, che in una lettera esprimono tutta la loro contrarietà alla decisione del governo di rinunciare alla raccolta porta a porta per la gestione dei rifiuti nella Repubblica di San Marino.
“Sebbene il sistema di raccolta porta a porta necessiti di più personale, offre il vantaggio di mantenere le risorse in circolo nel Paese, a differenza di altri sistemi che ci fanno spendere soldi per incenerire i rifiuti in impianti esterni e allungano le liste dei disoccupati. Non è quindi un caso che questo metodo si stia diffondendo costantemente in tutta Europa – si legge nella missiva -. Peccato quindi che il sistema porta a porta, iniziato anni fa, non sia mai stato esteso immediatamente a tutto il territorio, ma negligentemente dilazionato in diversi anni, senza che nessun governo sia mai efficacemente intervenuto, nonostante direttive europee e accordi regionali avessero fissato obiettivi e scadenze che abbiamo sempre disatteso”.
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