Pasquale Valentini, Segretario di Stato alle Finanze, si rende conto che, varata la finanziaria, adesso deve dedicarsi anima e corpo al varo di una riforma tributaria che ristabilisca – ed in tempi rapidissimi – un po’ di equità.
Nella legge finanziaria è scritto: “Entro il 30 giungo 2011 il Congresso di Stato è impegnato a presentare il progetto di legge di riforma del sistema tributario”.
Non si può aspettare giugno.
La folla del Pianello potrebbe ripresentarsi prima.
A rendersene conto è stato lo stesso Valentini che si è affrettato a far sapere che la “riforma fiscale deve essere operativa al massimo entro giugno”.
Come dire che a giugno deve essere già funzionante.
E non solo per una questione di ordine pubblico. “Non possiamo subire” – ha aggiunto – “alcun tipo di slittamento se vogliamo che la finanziaria dia i frutti cui tutti puntiamo”.
Dunque, già il risanamento dei conti pubblici, primo obiettivo della finanziaria, impone l’urgenza al varo di detta riforma.
Riforma che, questa volta, dovrà necessariamente toccare anche redditi e patrimoni finora celati dietro il paravento delle fiduciarie (è stata un’autentica pagliacciata eliminare le società anonime lasciando sopravvivere l’anonimato societario appunto attraverso le fiduciarie!).
Basta infingimenti.
È arrivato pure il momento di far emergere anche i redditi prodotti all’estero, come, del resto, era stato promesso dallo stesso Valentini appena insediatosi alle Finanze e come – se non andiamo errati – egli ha stabilito in finanziaria.
(articolo pubblicato anche su L’Informazione di San Marino: “L’ora della riforma tributaria“)
meteo di N. Montebelli