San Marino. Riunito il Direttivo CSdL

San Marino. Riunito il Direttivo CSdL

Riunito il Direttivo CSdL
È necessario aprire subito il confronto sulla riforma fiscale
29 maggio 2013 – Si è riunito questa mattina il Consiglio Direttivo della CSdL, che ha preso in esame la difficile fase che da anni vive il paese.
La stessa recente relazione del Fondo Monetario Internazionale, traccia un quadro a tinte fosche dell’economia sammarinese, prevedendo una perdita del PIL di 3/4 punti ogni anno per il prossimo futuro. La relazione evidenzia i problemi causati dalla permanenza nella black list italiana, affermando che anche quando verranno firmati gli accordi con l’Italia, questo seppur importante risultato non sarà sufficiente, da solo, per fare ripartire un sistema economico profondamente in crisi.
Nel riproporre la classica ricetta dei tagli allo stato sociale, impostazione che ha sempre visto la ferma contrarietà della CSdL, la relazione del FMI dedica ampio spazio alle problematiche del sistema bancario, e in particolare alla necessità di ricapitalizzazione della Cassa di Risparmio di San Marino.
In questo senso, la CSdL esprime una posizione molto forte e precisa: se lo Stato dovrà intervenire economicamente con un trasferimento di capitali alla Carisp per ripianare i debiti di questo Istituto di Credito, lo stesso Stato deve entrare a fare parte degli organi amministrativi e gestionali della banca. Ciò a salvaguardia dei capitali versati che appartengono alla collettività e a tutela dei cittadini che hanno depositato i risparmi di una vita.
Del resto, anche il FMI fornisce questa indicazione. In ogni caso, vi è la necessità di fare assoluta chiarezza sull’entità del debito di Cassa di Risparmio, al fine di portare la massima trasparenza nella situazione di questa banca a cui, a quanto pare, è in parte legato il destino di tutto il paese.
Il dibattito ha affrontato anche il tema del progetto di legge dell’Esecutivo sulla Istituzione dell’Istituto Finanziario Pubblico (IFP). In tal senso, il sindacato unitario sta completando una posizione specifica che si esprimerà compiutamente sui diversi aspetti del progetto di legge.
In generale, la CSdL non ha preclusioni pregiudiziali rispetto a questo strumento; tuttavia il Direttivo ha messo in evidenza una serie di limiti del progetto di legge. In primo luogo, deve essere chiaro che l’eventuale creazione di debito pubblico, deve essere finalizzata unicamente a promuovere politiche virtuose in grado di attirare nuovi investimenti e a far ripartire l’economia produttiva e l’occupazione, non certo per far fronte alla spesa corrente improduttiva.
Per la CSdL è comunque prioritaria la riforma fiscale per realizzare l’equità e per sanare il deficit del bilancio pubblico, accertando e tassando adeguatamente le ingentissime risorse e i patrimoni appartenenti a settori del mondo economico che, grazie ad un sistema fiscale privo di adeguati strumenti di accertamento, per tanti anni sono stati sottratti al fisco.
In tal senso, la CSdL rinnova all’Esecutivo la richiesta di aprire rapidamente il confronto sulla riforma fiscale, partendo dai contenuti raggiunti nella prima fase di confronto (prima del famigerato blitz in commissione finanze) con il precedente Governo.
Il Direttivo ha sottolineato l’assenza di risposte dell’Esecutivo alla campagna CSU “SOS Lavoro”, ad eccezione del solo decreto sull’allungamento degli ammortizzatori sociali, che però è parziale, incompleto e in parte gravemente discriminatorio. Il Direttivo continua a richiedere al Congresso di Stato risposte ed iniziative rapide rispetto a tutte le richieste sindacali per fare fronte alla grave emergenza occupazionale e alla crisi sociale che sta portando decine di persone e famiglie alla povertà, ad iniziare dalla istituzione di una tassa di scopo a carattere universale per finanziare interventi di sostegno economico alle persone in maggiori difficoltà.
Sottolineata quindi la necessità di ridare impulso alla campagna “SOS Lavoro” con nuove iniziative di coinvolgimento dei lavoratori e della cittadinanza.
In generale il Direttivo ha ribadito il giudizio negativo rispetto al metodo adottato dal Governo, che si limita a comunicare semplicemente al sindacato le sue iniziative, senza consentire il vero confronto.
CSdL

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