La seduta di ieri del Consiglio Grande e Generale si è concentrata sui “decreti Covid”: un lungo dibattito si è sviluppato infatti sui decreti n. 46 “Misure di rafforzamento e contenimento per favorire l’efficacia della campagna vaccinale Covid-19” e il n. 52 “Potenziamento e proroga delle misure di contrato alla diffusione da pandemia Covid-19”, discussi insieme.
Lo riporta San Marino News Agency, spiegando nel proprio dossier sui lavori consiliari di ieri che, nel presentare i decreti Covid, il segretario di Stato per la Sanità, Roberto Ciavatta, ha posto l’accento sulla gravità del momento attuale dell’emergenza sanitaria che motiva un’ulteriore stretta, fino al prossimo 1° aprile, per contenere il boom di contagi che sta vivendo in queste settimane anche San Marino.
I dati sono molto più che da “zona rossa”: “La settimana appena conclusa ha registrato un numero di nuovi positivi dell’11%, percentuali ancora più allarmanti delle precedenti”.
E ancora: “ieri erano 490 i positivi attivi”, cifra che supera “il limite massimo della curva della prima ondata in termini di attivi e passivi contemporaneamente”.
Quindi il tasso di nuovi positivi in una settimana, rapportato a 100.000 abitanti, è “di lunga superiore, forse di ben 4 volte, la soglia massima” per essere considerati ‘zona rossa’”, ha sottolineato Ciavatta.
Infatti, per non essere considerati al pari di una zona rossa a San Marino dovrebbero esserci meno di 85 positivi a settimana “invece ne abbiamo 50 al giorno”, ha puntualizzato il segretario di Stato per la Sanità.
Di qui le nuove misure, “interventi, forse tardivi – ha chiosato – che non possono essere posticipati”, volti a “limitare le occasioni di contagio e quindi di assembramento e contatto tra persone”.
Si è quindi sviluppato un dibattito piuttosto animato, in cui l’opposizione ha criticato le misure prese attraverso i decreti e soprattutto la loro contraddittorietà. Dito puntato in particolare sull’articolo 2 del decreto 46 che per l’opposizione rappresenta una violazione al diritto della proprietà privata dei cittadini, nonché un incentivo alla delazione, perché autorizzerebbe le forze dell’ordine a intervenire in caso di segnalazione di cene o pranzi nei domicili privati tra persone non conviventi.
Il segretario di Stato per gli Affari Interni, Elena Tonnini, ha invece etichettato questa interpretazione della norma come “fake news”. Bocciata da Libera e Rf anche la chiusura di parchi e piazze, come previsti dai decreti.
Il dibattito è terminato con repliche accese, dove si è persino arrivati al richiamo della Reggenza per l’uso di espressioni “colorite” da parte dei consiglieri.
Successivamente è avvenuto l’esame del decreto 46 in cui sono stati respinti due emendamenti abrogativi presentati all’articolo 2 relativamente al comma che richiama la verifica delle forze dell’ordine, anche su segnalazione, di eventuali ritrovi nei domicili privati senza che siano rispettate le misure di contenimento.
Sono stati quindi respinti gli emendamenti di Libera e di Rf volti all’abrogazione del comma e con l’approvazione dell’articolo si è chiusa la seduta consiliare.
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