San Marino, scudo fiscale. Parla Valentini, Finanze

San Marino, scudo fiscale. Parla Valentini, Finanze

 Il Resto del Carlino San Marino: Capitali in fuga. Il segretario alle Finanze non è preoccupato per l’ipotesi della nuova sanatoria dell’Italia / Valentini alza le difese contro lo scudo: «Abbiamo già dato»

Lo scudo non fa più paura. Il governo italiano pensa a una nuova sanatoria per far rientrare i capitali detenuti all’estero, ma questa volta il Titano non trema. «Credo che da San Marino sia uscito tutto quello che poteva uscire—commenta il segretario alle Finanze, Pasquale Valentini —. L’effetto di questo provvedimento credo che da noi abbia esaurito la sua portata, forse il nuovo scudo si rivolgerà ad altri territori. Per noi la situazione non sarebbe migliore, ma neppure peggiore».

Secondo una stima di Bankitalia all’estero sarebbero ancora custoditi illegalmente oltre 50 miliardi di euro, una cifra considerevole che questa volta verrebbe tassata al 15% a fronte del 5% adottata fra il 2009 e il 2010. In occasione dell’ultimo scudo dalle banche del Titano uscirono oltre 5 miliardi. «Vedo che nelle fila della maggioranza si discute di questa eventualità, ma noi non vogliamo essere più considerati come un paradiso per gli evasori — indica la rotta Valentini —. Noi ci stiamo orientando verso la collaborazione e la cooperazione internazionale, come dimostrano tutti i provvedimenti adottati negli ultimi tempi in maniera unilaterale.

Noi attendiamo sempre un cenno da parte dell’Italia per concludere il famoso accordo sulle doppie imposizioni. Vogliamo essere considerati un’opportunità nella lotta all’evasione. La nostra scelta è chiara: il Titano non è un paradiso fiscale»

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