San Marino. “Scuola: poco è dato sapere su cosa accadrà tra poche settimane”

San Marino. “Scuola: poco è dato sapere su cosa accadrà tra poche settimane”

Emergenza Covid. norme di sicurezza per la prevenzione del contagio e scuola: sono questi gli argomenti di riflessione affrontati da Rf nel suo ultimo comunicato stampa.

“San Marino: la tua isola. Così recitava una storica pubblicità turistica in cui lo slogan era accompagnato da una foto del monte che si stagliava nel sole emergendo da una coltre di nebbia”
L’immagine plasticamente simbolizza l’atteggiamento del governo nella fase di normalità post emergenza COVID.
Italia, Europa e mondo adottano cautele, monitorano i flussi di cittadini, incitano all’uso degli strumenti di protezione.
A San Marino – sarà la nebbia a proteggerci – tutto è normale. Via alle feste e agli assembramenti, basta con le mascherine e le cautele.
È ferragosto dopo tutto.

Basta controlli della temperatura o di polizia così se qualche ladruncolo vuole fare una scampagnata, sul titano lavora più tranquillo.
Se la Russia ha il primato del vaccino, San Marino ha il primato del ritorno alla normalità e guai a fare allarmismo. Anziché fare i comunicati, Ciavatta potrebbe prendere il telefono e spiegare a Trump e Fauci che a San Marino siamo SAFE e l’ospedale è OK.
Repubblica Futura è lieta se il governo considera la situazione sicura e il paese COVID free.
Tuttavia rileva un atteggiamento strabico guardando cosa accade nell’amministrazione pubblica.

Non è dato sapere se Ciavatta e Tonnini si parlano ma l’accesso al pubblico negli uffici della PA è ancora contingentato e l’appuntamento da prenotare sul web non è un segnale di normalità; anche al Casale la Fiorina gli ingressi sono fortemente ridotti.
C’è qualcosa che ci sfugge?
Oppure il governo nella fretta di riaprire le danze si è dimenticato che ci sono anche i servizi a cittadini e imprese? Panem et circenses è una formula sempre valida, condita magari con dello spritz per tenere buona la gente.
Aggiungiamo un altro tema, la scuola.

Nei paesi normali si stanno elaborando da mesi strategie per la riapertura del sistema scolastico e universitario.
San Marino ha una situazione complessa. Il sistema scolastico è pubblico e centinaia di ragazzi frequentano istituti e università in Italia.
Poco è dato sapere su quello che accadrà fra poche settimane.
A parte qualche frammentaria informazione, latitano protocolli su trasporti interni e esterni, prescrizioni, piani di contingenza, indicazioni per il personale.
Non sappiamo se il Segretario di Stato per l’Istruzione, fra una pedalata e l’altra, troverà il tempo per spiegare se sulle prescrizioni di sicurezza San Marino è allineato all’Italia, se ad esempio nella scuola secondaria, già molto affollata, si riusciranno a mantenere i necessari distanziamenti.
Preoccupa anche il futuro della nostra università in cui quasi la totalità degli studenti proviene dall’Italia e che, in mancanza di norme nazionali di sicurezza convincenti, potrebbe avere un crollo negli iscritti. Ma anche qui non è dato sapere se il governo stia considerando il tema.
Chiudendo la questione COVID, sarebbe infine interessante conoscere se il governo intende acquisire dei vaccini per i prossimi mesi oppure no, visto che a San Marino tutto va bene.
L’impressione è che nell’impegno sovrumano ad asfaltare il tribunale, nascondere azioni poco edificanti di improvvisate Mata Hari e santificare gli amuleti elettorali, il governo sia distratto sui temi di interesse dei cittadini, sul COVID come su altri argomenti.
Scurdámmoce ‘o passato…

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