San Marino: si dimettono in 40, ma in Consiglio si vota lo stesso

San Marino: si dimettono in 40, ma in Consiglio si vota lo stesso

Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino: Quaranta dimissionari dal Consiglio ma si voteranno ugualmente leggi / Oggi l’Ufficio di presidenza decide l’odg. Normativa tributaria in forse fino all’ultimo

In quaranta si dimettono. Anzi
no, si sarebbero dimessi,
ma
continuano a votare lo stesso.
E voteranno almeno sei provvedimenti
che oggi l’Ufficio di
presidenza metterà in calendario
per il prossimo consiglio
dei primi di agosto.

Tra questi
la riforma tributaria, ancora
però in forse
, la ratifica della
convenzione monetaria con
l’Ue e la legge sulle armi, la
legge di riforma della consulta
dei sammarinesi all’estero e
una variante di Prg.
Oltre dieci ore di incontri e
confronti nei quali alla fine
potrebbe averla spuntata chi
voleva a tutti i costi portare
la riforma tributaria in consiglio.
Pare addirittura che il
capogruppo Mazza, secondo
quanto trapela, per schiantare
la faccenda abbia ammonito i
suoi minacciando: chi non vota
la riforma non entra in lista per
le prossime elezioni.

Ma le valutazioni
sono state anche strategiche
e vanno dalla volontà di
evitare che, con una mozione di
sfiducia, si aprissero le consultazioni
e qualcuno potesse
pensare di organizzare un
governo di larghe intese, fino
alla strategia mirata a ridurre il
tempo per eventuali alternative
alla coalizione che già parla da
vincente delle prossime elezioni.

Quello delle dimissioni, secondo chi le ha portate nelle
mani della Reggenza, sarebbe
un atto di chiarezza.
Cioè rimettono il mandato in
39, più quelle già rassegnate da
Morri fanno quaranta dimissioni.
In consiglio sono quindi in
18 non dimissionari. Nonostante
questo votano lo stesso. Più
chiaro di così.

Chi si dimette non dovrebbe
votare più nulla, a parte le
cose che la legge obbliga a
fare entro il semestre, come le
Istanze d’Arengo e la designazione
dei nuovi Capi di Stato a
settembre, questo sarebbe stato
un atto di chiarezza. Continuare
a votare provvedimenti non
prescritti obbligatoriamente per legge, pare più un atto di
confusione che di chiarezza.

[…]


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