Sammarinese condannato anche in appello
Da L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO del 16 gennaio – Spende soldi al gioco e non paga il mantenimento al figlio minore, condanna confermata
Non paga il mantenimento alla ex moglie a favore del figlio minore, confermata la condanna in appello.
Una vicenda desolante che ha visto l’imputato non corrispondere alla moglie le somme previste per il mantenimento del figlio minore, lamentando difficoltà economiche.
In realtà le difficoltà economiche erano, come emerso dal giudizio, causate dal vizio del gioco.
Era stato lo stesso giudice di primo grado, Adriano Saldarelli che ieri ha dato lettura della decisione di appello del giudice David Brunelli, a rilevare che l’uomo che non pagava il mantenimento, allo stesso tempo, però, impiegava il denaro presso la Giochi del Titano, di fatto rimproverandolo. Così in primo grado l’uomo era stato condannato a un anno e mezzo di prigionia e a 3 anni di interdizione dalla patria potestà, con la sospensione della pena, subordinata però all’adempimento degli obblighi di mantenimento.
Adempimento che non è stato onorato, aveva detto l’avvocato di parte civile, Tania Ercolani, in appello. Anche il Pf, Roberto Cesarini, aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado, rilevando a sua volta l’uso di somme di denaro per il gioco piuttosto che per adempiere agli obblighi famigliari. Il giudice delle Appellazioni Brunelli, ha così confermato la sentenza di primo grado con esclusione della prescrizione relativa ai fini dell’eventuale affidamento ai servizi sociali.
Da GIOCONEWS di gennaio, Giovanna Bruno, sindaco di Andria e vicepresidente di Ali-autonomie locali: dietro al gioco “si celano storie di disperazione: famiglie rovinate, giovani intrappolati in un circolo vizioso e persone vulnerabili esposte a un sistema che sfrutta la fragilità umana”.
