“San Marino? Un incivile bordello!”
Nell’ottobre 1965, alla vigilia della visita del presidente Saragat, l’on. Merlin sparò una bordata sui… bordelli del Titano
Vi erano gli estremi per l’incidente diplomatico, ma la situazione si salvò grazie ad una pacata smentita del segretario agli Esteri, prof. Federico Bigi
DANIELE CESARETTI (a cura di) – Dagli archivi del prof. Marino Arzilli, messici gentilmente a disposizione dal figlio dottor Aldo, stanno spuntando tanti articoli di alto profilo culturale e storico. Il che non sorprende nessuno. Ma v’è riscontro anche di tante curiosità, di alcuni aneddoti e addirittura di qualche colpo basso. È il caso della “sparata” della senatrice del Partito Socialista Italiano, Lina Merlin, che nell’ottobre 1965 accusò San Marino della sua “inciviltà” dato che – a suo dire – ospitava “case chiuse”. Non sono chiare le circostanze in cui e per cui la senatrice si fosse abbandonata a questa pesante accusa, peraltro non rispondente al vero. È un episodio di storia sammarinese rimasto sconosciuto ma che riveste comunque curiosità di cronaca. Da sorriderci sopra. Così non fece lo storico prof. Arzilli. Né lo prese a cuore leggero, lui che per tutta la vita fu paladino e promotore dei valori millenari del Titano. Lo scrivente lo afferma con cognizione di causa avendolo conosciuto bene, l’Arzilli, in qualità di suo allievo. Verrebbe quasi a dire che gli prese un diavolo per capello se non fosse che l’iperbole tricologica era piuttosto… flebile. Il suo disappunto emerge comunque a chiare lettere nel sottostante articolo di replica (si ricordi che Arzilli era corrispondente da San Marino) dal titolo lapidario: “Smentite con sdegno le affermazioni della sen. Merlin”. Vi erano gli estremi per scatenare un incidente diplomatico, per di più aggravato dal fatto che per il mese successivo – il 25 novembre – era in programma la visita del presidente della Repubblica italiana, Giuseppe Saragat, per il taglio del nastro inaugurale della Superstrada Rimini-San Marino, una delle grandi opere pubbliche di quel periodo. L’attesa sul Titano era palpitante in quanto sarebbe stata la prima visita di un presidente italiano sul suolo sammarinese. Il paese era già mobilitato a porgergli il più caloroso benvenuto. Ma nella cronaca dell’Arzilli si percepisce sì lo sdegno dell’autore ma anche l’abilità diplomatica messa in atto dal segretario agli Esteri prof. Federico Bigi nel disinnescare una situazione potenzialmente scomoda, evitando di scendere allo scontro verbale, optando invece per toni pacati, garbati, conciliatori ma anche – tra le righe – velatamente ironici. Un episodio finito subito lì. Al fulmine balenatosi a ciel sereno non seguì alcun rombo di tuono. Come fosse stato uno sbuffo di fumo di fronte ad un aspiratore. Non si dovette nemmeno ricorrere alla classica, spesso falsa, e comunque metaforica riappacificazione a base di vino e tarallucci. Che per la realtà sammarinese eventualmente sarebbe stata a base di… Moscato e Torta del Titano. (…)
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino
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