Oggi si riunisce, a San Marino, il Congresso di Stato. Sono state fatte diverse ipotesi sui temi all’ordine del giorno. Fra queste non c’è la più importante: la calendarizzazione della riforma fiscale.
La riforma fiscale non può non essere il primo impegno del governo sammarinese nel prossimo anno, vista la iniquità della finanziaria varata – si è detto – in tutta fretta per non pregiudicare il bilancio dello Stato.
Come primo passo andrebbe da subito tolto il paravento delle fiduciarie sugli assetti delle società in modo da abolire effettivamente l’anonimato societario, così da creare la premessa affinché tutti i redditi emergano ovunque e dovunque prodotti.
In parallelo va sancito da subito l’obbligo, per chi in regola non è, della iscrizione a catasto degli immobili con l’indicazione delle proprietà effettive, recuperando la sciagurata decisione di non affiancare il censimento della popolazione col censimento edilizio.
Insomma i governanti devono dimostrare a tambur battente di aver troncato ogni rapporto con il sottobosco politico affaristico che costituisce il vero problema di questo paese e all’interno e verso l’esterno.
Altrimenti potrebbe di nuovo succedere quello che è successo in occasione dell’ultimo sciopero generale: qualcuno dei consiglieri ha deciso, senza pensarci troppo, di abbandonare Palazzo Pubblico utilizzando le uscite secondarie. Idem dicasi per alcuni Segretari di Stato, tra l’altro consigliati dalla Gendarmeria, per la loro sicurezza personale, di non passare assolutamente dall’ingresso principale ( Corriere Romagna – San Marino).