Franco Cavalli, San Marino Oggi: Davanti al Riesame Isoldi chiede la restituzione dello Yacht sammarinese / Tasse già pagate nel 2003 quando fu importato dalla Gran Bretagna. Il legale Massimiliano Annetta “Tra Italia e San Marino spazio doganale unico grazie all’accordo con l’Ue. C’è uno sbaglio nell’interpretazione della normativa da parte di Procura e GdF”
C’è un unico spazio doganale tra
Italia e San Marino e questo grazie
all’accordo firmato dal Titano con
l’Ue nel 2002. Quindi sbagliano le
autorità che chiedono il pagamento
delle tasse d’importazione (Iva) su
beni come barche o aerei immatricolati
in Repubblica e utilizzati
in Italia.
Così, in estrema sintesi,
la posizione dell’avvocato Massimiliano
Annetta che difende Piero
Isoldi, noto imprenditore cesenate,
uno degli indagati nell’operazione
Titan Flags compiuta dalle Fiamme
Gialle di Rimini e che ha portato al
sequestro di alcuni yacht immatricolati
a San Marino.
Nel caso specifico, ieri mattina
davanti al tribunale del riesame, i
legali di Isoldi (l’avvocato Annetta e
la collega Roberta Rossi entrambi
del foro di Firenze) hanno prodotto
documenti e portato forti tesi a
riprova della fondatezza della richiesta
di dissequestro del natante.
In primo luogo il fatto che la barca
fu immatricolata una prima volta in
Italia (nel registro nautico di Rimini)
nell’aprile del 2003 e già in quella
occasione fu pagata la tassa di
importazione.
Inoltre i legali hanno dimostrato che
Isoldi ha un contratto di locazione
dell’imbarcazione (attraverso la
Isoldi Immobiliare Spa) con la
società proprietaria della barca
(impresa sammarinese), quindi al
momento del sequestro ne era solo
il “mero temporaneo detentore – ha
ribadito Annetta – e soltanto nel
2007”.
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