San Marino. Tragedia al Rally Legend, testimoni al processo

San Marino. Tragedia al Rally Legend, testimoni al processo

L’Informazione di San Marino:

Tragedia al Rally Legend, sfilano testimoni al processo 

Hanno deposto anche i vertici Fams, commissari, spettatori e il pilota Enrico Bonaso 

La dinamica appare chiara mentre sulle responsabilità è scaricabarile L’ispettore Paganelli conferma l’errore di apposizione della bandella colorata verde anziché rossa

Antonio Fabbri

Ascoltati oltre venti testimoni nell’udienza di ieri sulla vicenda del tragico incidente al Rally legend. Tra questi i vertici della Fams, oltre a diversi commissari o addetti di gara. Sentito poi il pilota della
Renault Clio che uscì di strada travolgendo il pubblico. Pilota, Enrico Bonaso, in un primo momento indagato e poi prosciolto, non vendo riscontrato irregolarità nella sua condotta di guida considerato che stava disputando una gara. 

Di quanto accaduto devono rispondere davanti al giudice Roberto Battaglino tre commissari di percorso, quattro componenti l’equipaggio della safety car e di chi aveva allestito la prova speciale. Quel tragico 9 ottobre 2016 perse la vita Enrico Anselmino, 57enne, e rimasero gravemente feriti la moglie, ieri presente al processo dove compare come parte lesa, e il figlio disabile dell’uomo. Presenti anche diversi altri spettatori che rimasero feriti all’epoca. Uno di loro è ancora oggi su sedia a rotelle e riporta i postumi di quell’incidente.  Così anche la compagna di Anselmino. Roccante la testimonianza della donna che ha parlato del calvario che ha affrontato e che ancora sta attraversando. In mattinata avevano deposto anche il pilota della Clio. “L’auto è partita per la tangente. Ho tentato di azionare il freno a mano per intraversare la macchina, ma  non è servito. Allora ho cercato di dirigerla verso una rotoballa”, ha detto Bonaso visibilmente toccato nel ricordare l’episodio. Ha deposto anche la sua navigatrice, Alice Palazzi, che ha rilevato come siano state le strisce pedonali a far perdere aderenza all’auto e a farla andare dritta.

Poi l’ispettore della Polizia civile Amedeo Paganelli, ha rilevato come risulti chiaro che, dove si trovava la bandella rossa, che vieta lo stazionamento del pubblico, ce n’era una verde, che invece consente  presenza degli spettatori. Un errore che è stato fatale. Rilevato dalle domande del Procuratore del Fisco Roberto Cesarini, come l’allestimento della gara, quell’anno, fosse diverso dai precedenti, quando era posizionato in quella zona una sorta di muro di rotoballe. Rilevato anche come, una volta pagato il biglietto per assistere alla gara, non vi fosse nessuno che canalizzava i flussi degli spettatori verso le aree consentite, circostanza confermata anche da alcuni spettatori sentiti come testimoni, che hanno dichiarato di non aver visto addetti dare disposizioni a chi si trovava in aree a rischio. Diversi addetti e commissari di gara, sentiti come testimoni, hanno affermato di non aver ricevuto il piano di sicurezza. Prossima udienza fissata per il 22 ottobre. Gli avvocati difensori, Gloria Giardi e Luca Della Balda hanno chiesto di poter visionare i video alla presenza dell’ispettore Paganelli. Cosa che dunque dovrebbe avvenire alla prossima udienza.

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