“Continua il lavoro a tutela e sostegno della maternità, della paternità e della famiglia, nucleo vitale di ogni società”.
Lo dichiara in una nota il comitato contrario “Uno di Noi”, i cui componenti e sostenitori, alcuni con i loro bimbi di pochi mesi, “si sono incontrati questa settimana per valutare insieme se e come proseguire nell’opera di sostegno alle donne e ai bambini concepiti e, più in generale, a tutti i soggetti più fragili della nostra comunità, che spesso, in momenti di difficoltà, possono sentirsi soli e per i quali è particolarmente importante sapere di poter contare su chi sia pronto all’ascolto, al consiglio e all’aiuto concreto”.
Tutti gli intervenuti “hanno concordato sull’opportunità di proseguire la preziosa attività spiegata in questo periodo, impegnandosi attivamente, in forme diverse, affinché la cultura della vita e dell’autentica accoglienza possano trovare intelligenze aperte, cuori spalancati e braccia operose di uomini e di donne disponibili ad un lavoro concreto per non lasciare che invece la cultura della morte, dello scarto e della violenza abbiano l’ultima parola”.
Tutti coloro che hanno sostenuto in particolare nel mese di settembre il lavoro del comitato “saranno dunque presenti nel Paese e forniranno il loro contributo da un lato affinché la normativa che verrà predisposta a seguito dell’esito referendario salvi più vite possibili e si preoccupi prima di tutto di offrire alle mamme ogni forma di aiuto per rendere l’interruzione volontaria di gravidanza entro la dodicesima settimana l’extrema ratio, puntando piuttosto sul sostegno alla maternità e rifuggendo da ogni forma di aborto eugenetico; dall’altro lato affinché si possano rapidamente adottare normative già pendenti avanti al Consiglio Grande e Generale a tutela e sostegno della maternità, della paternità e della famiglia, nucleo vitale di ogni società”.
Il lavoro, “dunque, non è terminato, ma è appena iniziato: la nostra amata Terra, i nostri giovani, le nostre famiglie, le nostre mamme, i nostri concepiti e gli oltre 3.000 sammarinesi che hanno sostenuto, col loro voto, la vita, meritano ed esigono tutto il nostro impegno!”.
“Si riparte da uno, il concepito, il più indifeso, per arrivare a ciascuno di noi. Perché nessuno si dimentichi che essere parte di una comunità significa prima di tutto prendersi a cuore le preoccupazioni e le difficoltà di ognuno dei suoi componenti”, chiosa il comitato contrario “Uno di Noi”.
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