San Marino. UpR su Consiglio dei XII e residenze

San Marino. UpR su Consiglio dei XII e residenze

L’Unione Per la Repubblica (UPR) avrebbe voluto confrontarsi
trasparentemente con la maggioranza sulle ragioni che hanno portato
quest’ultima ad adottare una delibera – nello scorso Consiglio dei XII del 21
aprile u.s. – che elimina il vincolo dei sei anni di residenza continuativa,
per cittadini stranieri residenti, al fine di potersi intestare beni immobili.
Ci sarebbe piaciuto, infatti, poter affrontare un dibattito pubblico –
all’interno del Consiglio Grande e Generale – per poter capire le reali motivazioni
a sostegno di questa scelta in un momento che definire “particolare” – per il
nostro sistema – è pari ad un eufemismo. Il Governo e la maggioranza hanno invece scelto e
preferito il classico colpo di mano alla strada maestra del confronto e del
dialogo, mettendo in evidenza ancora una volta che- slogan a parte – sulla
ricerca di una condivisione e sulla necessità di un fronte comune che affronti
l’emergenza del Paese i comportamenti rimangono sempre di tutt’altro segno.
L’UPR è a favore di un’integrazione di quei provvedimenti vigenti per un
riequilibrio complessivo dei poteri e dell’efficienza del sistema. In questo
ambito rientra chiaramente anche una revisione sostanziale dei poteri del
Consiglio dei XII. Sul tema delle residenze la nostra posizione è stata sempre
quella di arrivare all’introduzione di precise limitazioni degli ambiti di
discrezionalità attraverso una regolamentazione più rigorosa. Agendo
direttamente per contrastare il fenomeno delle residenze di comodo, attraverso
adeguati controlli ed istituendo oneri specifici per chi trasferisce in
territorio la residenza e accede a servizi e benefici, ma non paga né imposte
né contributi. Di fronte a normative più stringenti per acquisire la residenza
si sarebbe poi potuto procedere ad una riconsiderazione dei requisiti necessari
per l’intestazione degli immobili a stranieri residenti. Si tratta di un
quadro normativo assai deficitario che però – ancora oggi – non intravediamo
concretamente. Come deficitaria è l’azione di Governo totalmente ripiegata alla
ricerca di sponde per poter scollinare la pausa estiva. In questo senso l’UPR
rilancia la proposta di un “Governo di Responsabilità’ Nazionale” –
aperto anche ai contributi delle forze sociali e economiche – in grado di
affrontare alcune emergenze per poi restituire la parola ai cittadini. Una
proposta che nasce in ragione della gravissima crisi economica del Paese, delle
nuove esigenze di adattabilità del sistema sammarinese rispetto al nuovo quadro
di regole entro cui dovrà muoversi la collaborazione fra stati e l’attività
delle imprese. Una risposta necessaria – basata su un’ampia condivisione – per
dare corso a quei provvedimenti in grado di determinare un nuovo quadro di
regole agli operatori e per favorire il rilancio economico e la tenuta dello
stato sociale. Ci fanno sorridere, infine, le “trionfalistiche” dichiarazioni
del Coordinatore di AP che in pochi secondi ha liquidato la storia e le
battaglie intraprese dal suo Movimento nell’arco di quasi venti anni su questo
argomento. Lo stesso Movimento che nel lontanissimo Giugno 2008 strillava e
apriva le danze orgogliosamente verso le elezioni anticipate per contrastare:
“Il piano Mckinsey e il partito del casinò, del cemento, degli immobili”.

 

Unione Per la Repubblica

 

San Marino, 26 aprile 2011

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