L’Usl ritiene che il referendum “Salva stipendi” non sia la strada giusta per un miglioramento delle condizioni lavorative dei lavoratori. A tal proposito l’Usl indica in tre passaggi il percorso da percorrere: un forte rilancio della contrattazione collettiva; una piena valorizzazione e generalizzazione della contrattazione aziendale e di ente; un’effettiva regolamentazione del sistema di relazioni sindacali che renda certo quello che ora è arbitrario.
L’avvio di una nuova crescita economica, fondamentale per lavoratori e datori di lavoro, due facce della stessa medaglia, può essere ottenuto solo attraverso una partecipazione inclusiva dei lavoratori alle scelte aziendali, puntando su un loro informato e intelligente coinvolgimento relativamente alle condizioni nelle quali operano. Delineando obiettivi prefissati, attraverso la logica della cooperazione, valorizzando la risorsa umana, è possibile introdurre un elemento di retribuzione variabile collegato alla produttività e al raggiungimento di risultati aziendali, ottenendo così una reale difesa dei salari.
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