San Marino. Vasco Rossi

San Marino. Vasco Rossi

Il Resto del Carlino

«Soldi trasferiti a San Marino» La Finanza fa visita a Vasco
Maurizio Burnacci
FORLÌ
UN’ORA circa di faccia a faccia col Blasco nazionale. «Una persona cordialissima», si limitano a dire gli inquirenti del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Forlì. Gli stessi che ieri mattina hanno sentito Vasco Rossi nel suo studio di registrazione di Bologna. È lì che gli investigatori hanno raccolto dalle mani della rockstar di Zocca la documentazione sui soldi (poco meno di un milione, stando a fonti di procura) che lui stesso e la moglie Laura Schmidt hanno fatto transitare a San Marino negli anni scorsi.
IL BLASCO compare nella lista dei 27mila italiani che tra il 2006 e il 2014 hanno esportato capitali sul Titano. Esportazione massiva di valuta che per i finanzieri rischia d’essere una gigantesca evasione fiscale. Così gli stessi inquirenti hanno attivato un’immensa e capillare schedatura di quel flusso sospetto in cui si sono imbattutiti nel corso degli anni, a seguito di diverse inchieste penali che la procura forlivese ha attivato sul transito di capitali mobili tra l’Italia e l’antica repubblica. Indagini che hanno via via interessato banche, imprenditori, liberi professionisti. Le ipotesi indiziarie delle due maggiori inchieste – per le quali non è ancora iniziato il processo – riguardano anche il riciclaggio oltre alla semplice evasione fiscale. Dalla lista dei 27mila è partita a Forlì un’inchiesta penale parallela che al momento vede una decina di indagati per riciclaggio. Ma Vasco non rientra in nessuna ipotesi di reato: «Non è assolutamente indagato» hanno precisato gli inquirenti.
«ALTRI nomi celebri nella lista dei 27mila? Vedremo. Molte movimentazioni con relativi nominativi sono al vaglio dei nostri esperti» tagliano corto gli investigatori. Altri nomi, più o meno conosciuti, erano emersi mesi scorsi (tra cui l’ex presidente della Cassa di Risparmio di Cesena, Germano Lucchi (5,2 milioni a San Marino), l’ex re del mattone forlivese Pierino Isoldi (15 milioni).
«Nello studio di Vasco Rossi – spiegano gli inquirenti – abbiamo raccolto diversi documenti; da alcuni emerge che la posizione del contribuente e della sua consorte sono già state regolarizzate. Le movimentazioni sono di alcuni anni fa». Gli inquirenti delle fiamme gialle forlivesi sono giunte a Bologna nella tarda mattinata di ieri e sono usciti dallo studio di registrazione di Vasco poco prima delle 13. Dopo poco lo stesso rocker emiliano ha postato sul suo profilo Facebook un annuncio: «Operazione trasparenza. Questa mattina è venuta la Guardia di Finanza. Mi hanno fatto delle domande – ha scritto –. Sono stati gentilissimi… non ci ho capito molto ma alla fine mi hanno detto che è tutto a posto. W la Guardia di Finanza…».
Dopo la visita a Vasco gli inquirenti hanno ripreso il lavoro di vaglio che va avanti in tutta Italia. Centinaia i nomi ancora da vagliare di quei 27mila. Alcuni dei quali potrebbero regolarizzarsi entro il 30 novembre, quando scadranno i termini della voluntary disclosure, l’operazione governativa di rientro dei capitali. Ma Vasco tra quei nomi non c’è.

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