San Marino. Vicenda Smi inizio’ quando spari’ l’evasione fiscale dal Codice penale. L’Informazione di San Marino

San Marino. Vicenda Smi inizio’ quando spari’ l’evasione fiscale dal Codice penale. L’Informazione di San Marino

Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Smi, il giro di denaro comincio’ quando spari’ l’evasione fiscale dal Codice penale /
L’utilizzo di società di Madeira per trasferire i mandati fiduciari viene contestato a partire dal giugno del 1996

Nelle magagne che hanno visto protagonista il sistema bancario e finanziario sammarinese, è emblematico notare quale peso abbia avuto la responsabilità politica su scelte, consapevolmente o colpevolmente, criminogene. E’ inevitabile notare, quindi, come determinati fatti che stanno emergendo nella cronaca giudiziaria di questi giorni siano legati a ben precise scelte normative.
La vicenda della Smi, con la contestazione per i suoi vertici da parte del Pm Romano Perla Lori di riciclaggio di un miliardo di euro l’anno a partire dal 2000, è uno degli episodi. Lo si capisce ancora meglio, però, vedendo le contestazioni in piedi presso il tribunale sammarinese, dove pure i vertici della San Marino Investimenti saranno chiamati a rispondere di diversi reati a partire dal processo fissato per il prossimo 8 ottobre davanti al giudice Alberto Buriani. Imputati, in seguito al rinvio a giudizio del Commissario della Legge Rita Vannucci, saranno il Conte Enrico Maria Pasquini e Eugenio Buonfrate. A loro viene al capo primo contestato l’esercizio abusivo dell’attività finanziaria in San Marino. Perché? Perché attraverso la cessione di mandati fiduciari a due società di Madeira, che però non risultavano autorizzate ad operare sul Titano, spostavano nell’isola spagnola i rapporti e i soldi che la Smi aveva ottenuto, tramite la fiduciaria romana di Pasquini Amphora, con gli ormai famosi 1500 clienti. Secondo i Pm Romani con questa attività si evadeva il fisco e i denari spostati a Madeira e in altri paradisi dai vertici di Smi configurano il riciclaggio.
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Leggi l’intero articolo di Antonio Fabbri pubblicato alle 20,30

 

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