La Serenissima. Tutela della donna e violenza sessuale, sul Titano la legge è ferma al Medioevo
ENRICO LAZZARI – Se ha destato sdegno, in alcuni casi addirittura rabbia, nella popolazione sammarinese quanto sarebbe accaduto lo scorso 11 aprile a Borgo Maggiore, quando una ragazzina sarebbe stata vittima “in strada” di abusi di carattere sessuale, l’analisi della brutta vicenda ha evidenziato un imbarazzante arretratezza intellettuale della legislazione sammarinese oggi vigente in materia di tutela delle donne da abusi di carattere sessuale. Infatti, sul Titano, la legislazione non sembra riconoscere gli “atti di libidine” come una vera e propria violenza sessuale, ovunque o quasi perseguibili di ufficio dalle autorità. Sotto accusa sono gli art. 171, 172 e 178 del Codice Penale che riducono a una semplice aggravante il reato di violenza sessuale, definito tale solo in presenza di una vera e propria “congiunzione carnale”, in pratica un “rapporto completo”. (…)
Articolo tratto da La Serenissima
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