San Marino. Yacht: ‘contrabbandieri’ di lusso

San Marino. Yacht: ‘contrabbandieri’ di lusso

Alessandra Nanni di Il Resto del Carlino: La Finanza sequestra gli yacht dei «contrabbandieri» del lusso / I proprietari delle barche sammarinesi non hanno pagato l’Iva

Più che un’inchiesta è una ‘svolta’, quella che i finanzieri riminesi hanno battezzato ‘Operazione Titan flags’ e che ha visto il sequestro di quattro lussuosi yacht battenti bandiera del Titano, intestati sì a società di leasing sammarinesi, ma di fatto utilizzate da italiani in territorio italiano. Condizioni, queste, che impongono il pagamento di un’Iva che non hanno mai versato, grazie al ‘giochetto’ delle società. La novità, però, è che stavolta non si tratta di una sanabile evasione fiscale, ma di una violazione alle norme doganali comunitarie e nazionali che fa scattare il reato di contrabbando aggravato. Il che consente l’immediato sequestro del mezzo in questione, ai fini della confisca. Quindici, le persone indagate, tra cui l’ex presidente del Credito Sammarinese,Lucio
Amati
, in carcere per la storiaccia del riciclaggio del denaro della ’ndrangheta e titolare della Polis, società di leasing che trattava con Giulio Lolli  (altro indagato) e che ieri mattina si è vista ‘sigillare’ due imbarcazioni al porto di Rimini. Le altre due, una sempre ancorata in darsena (del valore di 630mila euro), l’altra scovata al porto di Ravenna, sono riconducibili a un noto imprenditore di Bertinoro, Pierino Isoldi (che da anni, pare, non presenta dichiarazione dei redditi) e a un grosso commerciante bellariese, unico non indagato, al quale danno ancora il beneficio della buona fede. Gli avvisi di garanzia sono in tutto quindici e riguardano i titolari di società italiane e sammarinesi (finanziarie, leasing, noleggio e sub-locatarie) che funzionavano da ‘schermo’ per chi, italiano, voleva acquistare uno yacht senza pagarci sopra l’imposta. L’utilizzatore finale, appunto che risparmiava un bel po’ di quattrini. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani e partita come una costola di quella sulla Rimini Yacht, è la prima nel suo genere. E’ durata mesi e ha visto al lavoro il Nucleo di Polizia tributaria e la Stazione navale della Guardia di finanza, insieme all’Agenzia delle dogane di Rimini e Ravenna. Un lavoro di gruppo che ha scoperchiato un calderone che è un po’ il segreto di Pulcinella, soprattutto in una riviera dove di ‘mezzi’ targati San Marino ne circolano quasi 3mila.

Perchè se le barche dovessero passare al test del Tribunale del Riesame a cui sicuramente si appelleranno gli indagati, allora si spalancherebbe un panorama di proporzioni gigantesche che includerebbe Porsche, Jaguar, fuoristrada e quant’altro che di sammarinese hanno solo la targa.   

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