San Marino zona C per le festività, Beccari: “Un fatto spiacevole che volevamo evitare”

San Marino zona C per le festività, Beccari: “Un fatto spiacevole che volevamo evitare”

San Marino, nuove misure per le festività natalizie

Da oggi fino al 6 gennaio obbligo di quarantena per chi rientra in Italia dal Titano. Beccari: “Un fatto spiacevole che volevamo evitare”

DONATELLA FILIPPI – Obbligo di isolamento fiduciario da oggi e fino al 6 gennaio per chi da San Marino arriva in Italia. Una doccia gelata per la piccola Repubblica che nei giorni scorsi, proprio per non subire queste restrizioni, aveva deciso di adeguare le proprie misure anti-Covid a quelle italiane. Niente da fare, il Titano per l’Italia è passato dall’elenco A (quello che ha sempre condiviso con Città del Vaticano che lì è rimasta, quindi senza alcuna restrizione) al C nel quale esistono regole più rigide per chi fa rientro dall’estero. Da oggi, quindi, e fino alla Befana, i riminesi potranno raggiungere San Marino solo per esigenze di lavoro, di assoluta urgenza e di salute. In tutti gli altri casi, al loro ritorno, saranno costretti a un periodo di isolamento fiduciario. Ieri sera, appresa la notizia, in Repubblica si è tenuta una riunione straordinaria del Congresso di Stato. “È un fatto spiacevole – dice il segretario di Stato agli Esteri, Luca Beccari – che avremmo preferito evitare, ma che evidentemente cade dopo il decreto che abbiamo emanato qualche giorno fa, prima che uscisse quello italiano. Ora, crediamo che con le nuove misure che adotteremo, e che in sostanza sono più conformi a quelle italiane, questa situazione si possa risolvere. Siamo fiduciosi”. Occorre fare un passo indietro per capire come si sia venuta a creare quella che a tutti gli effetti si può definire una frattura. Prima dell’uscita di quello italiano, giorni fa, il governo di San Marino ha emesso un decreto con le nuove regole anti-Covid. Decreto evidentemente mal digerito dai vicini di casa e che, tra le altre cose, prevede anche la possibilità di festeggiare il Capodanno comodamente seduti al tavolo di un ristorante, fino all’1.30. Aperture che non sono piaciute a Roma. Tanto che sabato il governo di San Marino, iniziando un serrato confronto con le categorie economiche, ha deciso di rivedere i propri piani. Niente cenone di Capodanno con bar e ristoranti chiusi dalle 18, limitazione degli orari di aperture anche negli altri giorni festivi e anche limitazioni negli spostamenti verso l’Italia. Un nuovo decreto è previsto per la giornata di oggi. Non in tempo, evidentemente, per evitare a San Marino il trasloco dall’elenco A italiano a quello C nel quale esistono misure più severe. “Siamo fiduciosi che questa situazione possa cambiare – si augura il ministro sammarinese Beccari –. Senza dimenticare che le misure che adottiamo tengono assolutamente conto di quella che è la situazione epidemiologica in Repubblica”. (…)

Articolo tratto da Il Resto del Carlino

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