Scontro a San Marino fra governo e sindacati. Agenzia Dire

Scontro a San Marino fra governo e sindacati. Agenzia Dire

Nessun punto di contatto sulla legge di bilancio tra governo e sindacati. Con questi ultimi che confermano lo sciopero generale, cui potrebbe partecipare anche la terza sigla, l’Unione sammarinese dei lavoratori. E non solo.
 Le parti sociali sono infatti fiduciose che anche le categorie economiche scendano in piazza a protestare contro la finanziaria varata dal governo e che la settimana prossima tornera’ in Parlamento per l’approvazione.
    Dunque l’incontro di questa mattina, durato quasi tre ore, tra esecutivo e sindacati non e’ servito a fare tornare il sereno: e le rispettive posizioni restano molto distanti. “Non c’e’ nessuna possibilita’ di revocare lo sciopero, dobbiamo solo fissare la data”, commenta a caldo il neo segretario generale della Confederazione democratica dei lavoratori sammarinesi, Marco Tura, sottolineando come “grande assente” nella finanziaria sia l’equita’; assieme alle riforme strutturali di cui ha bisogno il Paese: tributaria, catasto e Pubblica amministrazione. “Non hanno accettato nessuna delle nostre proposte ma solo qualche ‘forse, vedremo’”, conferma il collega della Confederazione sammarinese del lavoro, Giuliano Tamagnini. Che poi aggiunge: “lo scontro sociale non serve, ma dal governo non arriva nessun segnale sull’equita’”. Decisamente critica anche la posizione dell’Usl, che sta ragionando sulla possibilita’ di scendere in piazza accanto alle altre due sigle sindacali. “E’ difficile trovare un’intesa, la precondizione e’ la riforma tributaria”, spiega il segretario generale Francesco Biordi, convinto che per le vie di San Marino a protestare ci potrebbero essere anche le categorie economiche qualora “si trovassero progetti e obiettivi condivisi”.
    E proprio le categorie economiche domani saliranno a Palazzo Begni per incontrare l’esecutivo. L’auspicio del segretario di Stato per le Finanze, Pasquale Valentini, e’ che le cose vadano un po’ meglio. “Si fa fatica a trovare punti di convergenza- ammette al termine dell’incontro con i sindacati- ma e’ comunque importante ragionare”. In questa legge di bilancio ci sono interventi urgenti, spiega, cui far seguire “riforme strutturali.
 L’obiettivo prioritario e’ scongiurare un grave deficit nei conti dello Stato perche’ il default del sistema non darebbe prospettive”. Insomma “sono necessari dei sacrifici, che sono comunque piu’ contenuti rispetto ad altri Stati. Ma certo- conclude- lo scontro sociale non aiuta”.

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