Scontro tra avvocati di Rimini e San Marino

Scontro tra avvocati di Rimini e San Marino

Per spegnere il semaforo rosso agli
avvocati italiani, l’ordine riminese “faccia un passo indietro”.
Lo chiede l’Ordine degli avvocati e notai della Repubblica di San
Marino che ieri ha diramato la decisione agli iscritti: i
colleghi di oltre confine non potranno patrocinare dal primo
gennaio nuove cause nel Tribunale unico, civile e penale,
sammarinese. A quelle pendenti e’ concessa una proroga di tre
mesi. A monte, lo stop alla richiesta di un avvocato sammarinese
di patrocinare una causa al Tribunale di Rimini. L’ordine degli
avvocati romagnolo ha infatti respinto la domanda perche’ “San
Marino non fa parte dell’Unione europea”. Uno schiaffo per i
legali sammarinesi che, da parte loro, rivendicano i contenuti
della legge che istituisce l’ordine legale e notarile. In
dettaglio, l’articolo 51 prevede la reciprocita’ professionale
con i Paesi che a loro volta ammettono i legali sammarinesi a
patrocinare nei propri tribunali. Venuta meno la reciprocita’, ci
si scambia la “cortesia”.

Gian Nicola Berti, avvocato e notaio biancoazzurro, e
consigliere Ns, interviene sulla querelle: “O Rimini fa passo
indietro- manda a dire- o il Guardasigilli italiano dovra’
compiere una riflessione su questa tematica, contraria alla
convenzione di Amicizia e buon vicinato del ’39 siglata dai
nostri Paesi”.

Dall’Italia protesta il consigliere regionale e provinciale
riminese Marco Lombardi: la presa di posizione dell’Ordine
sammarinese “Mi sembra quanto meno inopportuna in considerazione
del particolare momento che anima i rapporti tra i due Stati”.


Vedi lettera del Presidene dell’ordine degli avvocati e notai di San Marino avv. Manuel Micheloni

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