Oggi Marco Colacicco di Milano Finanze conferma che per gli italiani che hanno capitali nella Repubblica di San Marino e che intendono scudare, non c’è alternativa al rimpatrio dei capitali.
‘Se le attività finanziarie e patrimoniali detenute nei paesi dell’Unione europea o negli Stati aderenti allo Spazio economico europeo che garantiscono uno scambio di informazioni in via amministrativa (allo stato la sola Norvegia) possono essere sia rimpatriate che regolarizzate (con mantenimento del patrimonio all’estero), quelle detenute altrove (e per altrove è importante sottolineare che si intende anche Svizzera, San Marino, Montecarlo o Liechtenstein, vale a dire i paesi dove si presume si concentri la maggioranza della attività sommerse italiane) possono essere esclusivamente rimpatriate. ‘
Per evitare il suddetto rimpatrio non resta che sperare in una modifica del decreto che estenda la possibilità della regolarizzazione anche ai paesi collaborativi e che, nel frattempo, San Marino sia rientrato fra questi, a seguito della firma dell’accordo di collaborazione finanziaria e delle
modifiche all’accordo contro le doppie imposizioni secondo il più recente standard Ocse.